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La Procura di Milano ha aperto un’indagine per turbativa d’asta sulla vendita dello stadio San Siro

La Procura di Milano ha aperto un’indagine per turbativa d’asta relativa alla compravendita dello stadio Meazza. Proprio oggi si è svolto il rogito: la proprietà è passata dal Comune di Milano alle squadre Milan e Inter.
A cura di Ilaria Quattrone
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Foto di Claudio Furlan/ La Presse
Foto di Claudio Furlan/ La Presse

La Procura di Milano ha aperto un'indagine per turbativa d'asta sulla compravendita dello stadio di San Siro. A darne notizia è l'agenzia Ansa. Nella mattinata di oggi, mercoledì 5 novembre, i pubblici ministeri Paolo Filippini, Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi hanno ascoltato il promoter Claudio Trotta, che è tra i fondatori del comitato Sì Meazza. In una lettera aperta, che era stata indirizzata al sindaco Beppe Sala, proprio Trotta aveva rivelato che lui, insieme ad altri operatori dello spettacolo, avrebbe voluto fare un'offerta per l'acquisto dello stadio. Ma Sarebbe stato impossibilitato a partecipare al bando del Comune a causa delle tempistiche troppo strette.

La turbativa d'asta è contestato qualora vi siano elementi che provino l'alterazione dell'esito di una gara proprio per impedire o disturbare la libera competizione. Non è chiaro se l'apertura dell'indagine possa bloccare la vendita dello stadio, nonostante oggi sia stato firmato il rogito.

La firma del rogito per la vendita dello stadio San Siro

La notizia arriva proprio nella stessa giornata in cui il Comune di Milano e le squadre Inter e Milan hanno firmato il rogito per la vendita dello stadio e delle aree limitrofe (una superficie di 280mila metri quadri), il cui prezzo è di 197mila euro come stimato dall'Agenzia delle Entrate. A questa cifra vanno aggiunte alcune decine di migliaia di euro per le spese accessorie. La firma davanti al notaio sarebbe dovuta avvenire la scorsa settimana, ma l'appuntamento era stato rinviato "per questioni tecniche" che hanno riguardato le due società sportive.

La delibera sulla vendita dello stadio e delle aree limitrofe

Le questioni tecniche sembrerebbe che abbiano riguardato il trasferimento di fondi necessari per il pagamento della prima tranche, che si attesterebbe attorno ai 100 milioni.

La vendita dello stadio San Siro e delle aree limitrofe è stata deliberata lo scorso 29 settembre durante un consiglio comunale. L'approvazione è arrivata alle 3.46 dopo ben undici ore di discussioni. Quel giorno sono stati infatti presentati 239 emendamenti. La seduta è stata aperta alle 16.30 e, mentre i consiglieri discutevano, fuori da Palazzo Marino diversi comitati hanno manifestato chiedendo la ristrutturazione dell'impianto. Da anni, infatti, la discussione sul futuro dello stadio San Siro è accesa con diversi tentativi nel bloccarla. Molti cittadini ed esponenti politici sono infatti favorevoli a una ristrutturazione dell'impianto esistente e quindi contrari all'abbattimento.

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