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La piscina Argelati di Milano resterà pubblica, possibile riapertura nel 2030: l’investimento costa 20 milioni

L’annuncio dell’assessora allo Sport di Milano Martina Riva: “Stiamo ascoltando le richieste della città e valutando la possibilità di mantenere la piscina Argelati pubblica”. L’intera operazione richiederebbe circa cinque anni e 20 milioni di euro.
A cura di Francesca Del Boca
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La piscina Argelati a Milano oggi, giugno 2025
La piscina Argelati a Milano oggi, giugno 2025

Venti milioni di euro per riaprire la piscina Argelati entro il 2030, a guida pubblica e tariffe accessibili per tutti i residenti. È l'annuncio dell"assessora allo Sport Martina Riva in occasione dell'ultimo incontro pubblico dedicato al tema delle piscine comunali a Milano (dove ben cinque impianti su otto sono chiusi da anni).

Una possibilità concreta per far tornare alla vita la prima piscina scoperta di Milano, chiusa ormai dal 2022 e ora in condizioni di abbandono. Un'oasi di refrigerio dalle torride estati milanesi, a due passi dai Navigli di Milano, che per più di un secolo ha accolto oltre 30mila persone. E soprattutto un posto sicuro per le famiglie che non si possono permettere di trascorrere la stagione al mare o in montagna, o di iscrivere i figli a centri estivi e costosi campus.

"Stiamo ascoltando le richieste della città e valutando la possibilità di mantenere la piscina pubblica, anche grazie all'impegno dell'Assessorato al Bilancio", sono state così le parole dell'assessora. "Un'eventuale operazione che richiederebbe un investimento compreso tra i 15 e i 20 milioni di euro e tempi stimati, tra progettazione e lavori di manutenzione, di circa cinque anni". Ovvero intorno al 2030.

La piscina Argelati sui Navigli a Milano prima della chiusura nel 2022
La piscina Argelati sui Navigli a Milano prima della chiusura nel 2022

Parole che arrivano dopo l'appello promosso dall'associazione Sai Che Puoi? e firmato a oggi da oltre 10mila persone per chiedere la riapertura delle piscine chiuse (appunto cinque su otto impianti pubblici, esclusi i due già a guida privata) e tariffe d'ingresso a prezzi calmierati. "Per il Lido è già troppo tardi, ma per le piscine Scarioni e Argelati il Comune di Milano non ha ancora deciso nulla di definitivo", recita il testo. "È possibile scrivere un finale diverso, che metta al centro l’interesse pubblico".

"Non siamo ideologicamente favorevoli o contrari agli investimenti privati: il nostro unico faro è sempre stato il valore sociale dell'impianto, ovvero l'accessibilità e le tariffe", è stata la replica di Riva in commissione. "Grazie a un lavoro lungo e complesso della Giunta e degli uffici comunali siamo infatti riusciti a far convivere risorse private, che portano benefici alle finanze pubbliche, con un modello di tenuta sociale. Lo dimostrano gli abbonamenti familiari mensili da 90 euro, validi indipendentemente dal numero di figli".

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