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La madre del bambino bullizzato dalle maestre: “Gli davano del pirla, pretendo provvedimenti”

La mamma del bambino di 8 anni bullizzato dalle sue maestre ha parlato in un’intervista al Corriere della sera del momento della scoperta delle chat Whatsapp e di cosa chiede ora alle istituzioni.
A cura di Filippo M. Capra
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La madre 39enne del bambino di otto preso in giro, offeso e insultato dalle maestre, colleghe della donna, in una scuola elementare di Pavia, non ci sta. La scoperta di una chat Whatsapp in cui le docenti bullizzavano il piccolo, dandogli del "pirla" e del "bambino di m…", ha mandato su tutte le furie lei e il marito. La coppia ha presentato alla dirigente scolastica, al ministero dell'Istruzione e al provveditorato un esposto con cui denuncia la situazione prima di andare a depositarlo anche in caserma dai carabinieri. Le maestre avrebbero trattato male il figlio della 39enne dopo screzi con quest'ultima.

La madre del bambino bullizzato dalle maestre: Ero pietrificata

In un'intervista concessa al Corriere della sera, la donna ha detto come ha scoperto il comportamento delle colleghe. La madre ha detto di essersi messa al computer per risolvere alcuni problemi quando, caduto l'occhio su Whatsapp web, lasciato aperto, ha letto il nome e il cognome del bambino. A parlare del bimbo di 8 anni erano la referente della dirigenza e altre due docenti. Allora, come ricordato dalla 39enne, "mi sono pietrificata. Ho fatto lezione, e quando i bambini sono andati via, ho guardato tutte le chat". Stesso comportamento tenuto anche nei tre giorni successivi, trovando decine di audio e messaggi contenenti insulti al bambino. Dai presunti vestiti sudici alla presunta incapacità di non stare al passo con il resto della classe. "Sono sconvolta – ha aggiunto la donna -, anche se il sostegno di una psicologa ci sta aiutando a superare la vicenda".

La 39enne: Chiedo vengano adottati provvedimenti disciplinari

La donna, insegnante dell'istituto, si è detta certa che il comportamento delle colleghe fosse una ripicca nei suoi confronti: "Il bersaglio ero io che avevo preso le distanze da certi loro comportamenti che non mi appartengono, come coprire uscite per commissioni in orario lavorativo, o il mancato rispetto di certe regole". L'auspicio della donna e del marito, padre del bambino, vittima a sua volta di insulti e offese nelle medesime chat, è – dice la docente – "prima di tutto che mio figlio ritrovi la serenità, perché da tempo lamentava malesseri e nervosismo in relazione al rapporto con queste maestre". Poi, ha concluso, "vorrei che venissero presi provvedimenti disciplinari nei confronti di queste insegnanti che come educatrici hanno miseramente fallito".

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