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La Diocesi di Milano è d’accordo con la scuola chiusa per il Ramadan: “Non diventiamo noi gli integralisti”

“Siamo a favore di questo gesto”: è il parere della Diocesi di Milano sull’iniziativa della scuola di Pioltello (Milano) che ha deciso di sospendere e chiudere le classi per l’ultimo giorno di Ramadan.
A cura di Giorgia Venturini
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La diocesi di Milano è a favore dell'iniziativa della scuola di Pioltello, paese alle porte di Milano, che ha deciso di sospendere e chiudere le classi per l'ultimo giorno di Ramadan.

Il parere della Chiesa milanese è stato affidato a un'intervista di Roberto Pagani, diacono permanente che dal 2013 è responsabile del Servizio ecumenismo e dialogo interreligioso della Diocesi di Milano, a Famiglia Cristiana: "Siamo a favore di questo gesto. Di più: come i musulmani in Italia condividono e festeggiano insieme a noi cattolici il Natale e la Pasqua, trovo bello che un'iniziativa di dialogo interreligioso parta da una scuola, che si fa promotrice della creazione di un ponte tra giovani che a casa vivono fedi differenti. Dalle parole del preside lette in questi giorni noto che c'è un lavoro dietro la scelta che punta ad aiutare i ragazzi a conoscere la cultura e la religiose di loro compagni di banco. Se non prendiamo la strada della conoscenza reciproca e del rispetto, gli integralisti diventiamo noi".

Il preside della scuola aveva motivato così la sua decisione: "Venivano a scuola in tre o quattro". Ha spiegato infatti che il 43 per cento degli studenti sono di origine straniera e già negli anni scorsi durante il periodo del ramadan la scuola si era svuotata. Pertanto si è deciso di chiudere la scuola e di sospendere le lezioni, cosa che sarebbe comunque successo nel caso in cui i docenti si sarebbero trovati in classe con pochi studenti.

Sulla decisone della scuola è intervenuto il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, sollecitato a margine di un evento nell'ex area Expo di Rho: "C'è l'ufficio scolastico regionale della Lombardia che si è attivato per verificare, quello che conta è quello che sta scritto nell'atto che ha disposto tutto questo, l'atto deve essere motivato e deve corrispondere a delle esigenze di natura didattica".

E ancora: "La nostra intenzione è far rispettare le regole, di far rispettare la legalità, abbiamo avviato una semplice verifica, perché il calendario scolastico lo stabilisce la regione, le scuole nella loro autonomia per esigenze strettamente collegate con il piano dell'offerta formativa possono apportare qualche deroga al calendario regionale, tutto questo andrà verificato".

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