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La coppia narcotizzata da Omar Confalonieri: “È un criminale, ha fatto tutto davanti a nostra figlia”

La coppia narcotizzata da Omar Confalonieri, agente immobiliare accusato anche di aver violentato la donna, ha inviato una lettera ad Iceberg, in onda su Telelombardia.
A cura di Filippo M. Capra
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La coppia che è stata narcotizzata dall'agente immobiliare Omar Confalonieri, che secondo la Procura avrebbe anche violentato la donna una volta persi i sensi, ha inviato una lettera al giornalista Marco Oliva del programma televisivo Iceberg, in onda su Telelombardia questa sera. Le parole della coppia verranno lette dall'avvocato che la rappresenta, Matteo Pellacani. Questo il contenuto.

La coppia narcotizzata da Confalonieri: È un criminale senza scrupoli

"Non ci riteniamo ingenui ma riteniamo di essere stati ingannati. Questa persona è un criminale, in pieno giorno sotto gli occhi di tutti in un bar ha messo appunto il suo piano senza fermarsi e senza farsi scrupoli anche di fronte alla presenza di nostra figlia di pochi mesi facendola assistere a quello che ha fatto in casa nostra nonostante lui stesso ha un figlio poco più piccolo". Poi, si legge: "Il nostro parere è che vada rinchiuso e tenuto in prigione per tutta la sua vita essendo pericoloso per la società vista anche la recidività e la facilità con la quale può adescare le sue vittime grazie al suo lavoro. Nel nostro caso ha usato un contesto del tutto insospettabile, ovvero l'asilo nido. Noi siamo ancora scioccati per quello che abbiamo vissuto più passano i giorni più siamo consapevoli di essere vivi per miracolo!".

La lettera: Non capiamo i giudizi gratuiti dei media

Nella lettera, si legge poi che, ad avviso della coppia, "questa persona poteva farci qualunque cosa nello stato in cui ci ha ridotto poteva anche ucciderci. Uno di noi ha perso i sensi dopo una manciata di minuti finito il drink l'altro si è ripreso il giorno seguente. Per non parlare del nostro shock quando abbiamo appreso che nostra figlia è stata ore incustodita rischiando anche lei la vita". "Il clamore mediatico di questo caso non ci disturba affatto fino a quando la nostra privacy e dignità vengono rispettate – aggiungono -. Capiamo l'utilità del parlare di questa notizia per trovare più vittime possibili ma non capiamo alcuni giudizi gratuiti ritenuti da noi sicuramente fuori luogo e soprattutto quando si racconta la vicenda in modo errato".

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