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La carcassa di un cinghiale è risultata positiva alla peste suina: è il primo caso in Lombardia

Le analisi effettuate in un laboratorio bresciano hanno riscontrato la positività alla peste suina in una carcassa di cinghiale. Questa era stata trovata in località Torretta di Bagnaria, nel Pavese. Se confermato dalle contro-analisi dell’Izsum, sarebbe il primo caso in Lombardia.
A cura di Enrico Spaccini
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La peste suina sta arrivando in Lombardia. Lo scorso lunedì le analisi effettuate in un laboratorio di Brescia sulla carcassa di un cinghiale trovato morto in località Torretta di Bagnaria (in provincia di Pavia) hanno confermato il contagio. Ora per l'ufficialità si attendono i risultati della contro-analisi in corso a Perugia, all'Istituto zooprofilattico Umbria Marche (Izsum), ma la preoccupazione è già forte sulla fascia collinare e montana dell'Oltrepò.

La velocità di diffusione della peste suina

La carcassa di cinghiale sospetta era stata trovata lo scorso venerdì. Secondo alcuni studi, sembra che il contagio di peste suina viaggi a una media di 80 metri al giorno. Per questo motivo, dopo che la settimana precedente era stata accertata la presenza della malattia a Gremiasco, comune in provincia di Alessandria a quattro chilometri da Bagnaria, il timore che potesse aver raggiunto la Lombardia era concreto.

"Era plausibile che nel breve periodo si riscontrasse un caso anche da noi", ha ammesso il sindaco Mattia Franza. Solo una volta ricevuti i risultati dall'Izsum si potrà ufficializzare la presenza della peste suina anche in valle Staffora.

La zona rossa

Intanto, però, la preoccupazione cresce soprattutto nella fascia collinare e montana dell'Oltrepò. Dai primi giorni di giugno, si sono messe in atto una serie di restrizioni per evitare la diffusione della malattia. Mettendo in pratica l'ordinanza firmata dal presidente della Regione Attilio Fontana, Ats ha consegnato ai Comuni i cartelli con le indicazioni sulle regole da tenere nella zona rossa, denominata ‘Restrizione II‘.

Le aree sotto osservazione sono: Ponte Nizza, Bagnaria, Brallo di Pregola, Menconico, Zavattarello, Romagnese, Varzi, Val di Nizza, Santa Margherita di Staffora, Cecima, Colli Verdi (la località di Valverde). All'intero di questa zona vige il divieto di addestramento cani e la caccia ai cinghiali, le manifestazioni con almeno 20 persone in aree non delimitate o prossime alle strade asfaltate, sono soggette ad autorizzazione da parte dei Comuni, e i non residenti non possono andare a funghi.

Per quanto riguarda la ‘Restrizione I‘, nei comuni in questa area dovranno essere ricercate carcasse di cinghiale con cadenza almeno quindicinale e la caccia consentita con modalità selettive. Ne fanno parte: Rocca Susella, Montesegale, Godiasco, Borgoratto Mormorolo, Fortunago, Volpara, Borgo Priolo, Rocca de’ Giorgi, Rivanazzano, Colli Verdi (Ruino e Canevino).

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