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La bimba ustionata con il deodorante spray dalla madre: via libera all’adozione della piccola

Si sta procedendo con le pratiche di adozione per la piccola di 17 mesi ustionata dalla madre con il deodorante spray.
A cura di Giorgia Venturini
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Il Tribunale ha avviato le procedure di adozione per la bimba di 17 mesi ustionata dalla madre con il deodorante spray. Subito dopo l'accaduto si era proceduto a sospendere la podestà genitoriale al padre a alla madre: la donna ora si trova in carcere con l'accusa di maltrattamenti aggravati. La donna, 28 anni, con gli inquirenti si è sempre difesa dicendo che volava solo igienizzare la piccola e non pensava di farle del male.

L'arresto è scattato perché la 28enne aveva procurato alla figlia "in modo reiterato lesioni personali, in un contesto di vita persecutorio e umiliante, costringendola a vivere in penose condizioni e in permanente stato di ricovero, impedendole di poter crescere in un ambiente familiare idoneo a preservarne la crescita e lo sviluppo". L'alternativa all'adozione sarebbe di affidare la piccola alla comunità, mentre l'avvocato Vincenzo Sparaco che difende la donna ha chiesto che siano alcuni parenti a occuparsi della piccola.

Il movente delle lesioni gravi

Intanto proseguono le indagini: si cerca di capire il movente del gesto. Oltre alle dichiarazioni lasciate dalla madre, il sospetto degli investigatori è che la donna abbia agito in quel modo per cause legate al disagio post parto. Non sarebbe stata la prima volta che la piccola però era ricoverata in ospedale: la madre nei mesi precedenti la porta al pronto soccorso piena di abrasioni. Nessun medico però ne riusciva a capire il motivo. Al termine delle visite infatti non c'era nessuna diagnosi clinica.

Dopo le ustioni causate dal deodorante spray, le indagini – condotte dalla Squadra Mobile di Milano e dal pubblico ministero Pasquale Addesso – hanno scoperto i precedenti avvenuti con la stessa modalità: tutto poi è finito quando i medici di un ospedale milanese si sono accorti di quanto stava accadendo. I sospetti sono stati poi confermati anche dalla indagini.

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