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Insulti e minacce fuori dalla chiesa, parroco chiude l’oratorio: “Abbiamo toccato il fondo”

Don Stefano, parroco di Asnago, ha deciso di chiudere l’oratorio dopo che uno dei fedeli è stato insultato e minacciato da un gruppo di ragazzi. “Da un anno a questa parte la situazione è degenerata”, ha spiegato il sacerdote che ora cerca un aiuto per mantenere l’ordine sui campi da gioco.
A cura di Enrico Spaccini
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L'oratorio di Asnago è chiuso e così resterà finché non si trova qualche adulto che decida di mettersi a disposizione per mantenere l'ordine. Lo ha deciso il sacerdote della parrocchia comasca, don Stefano Ghiringhelli, dopo che domenica scorsa (11 dicembre) ha presentato una denuncia ai carabinieri. "Il nostro oratorio e il sagrato sono punto di ritrovo di un gruppo di 20 ragazzi che fanno quel che vogliono", afferma il parroco, "di fatto hanno allontanato tutti i piccoli".

Il campo sportivo occupato per ore

"Da un anno a questa parte la situazione è degenerata", spiega don Stefano. Vari ragazzi arrivano all'oratorio di Asnago, la maggior parte da Cermenate e Bregnano, e occupano per ore il campo sportivo. Se poi qualcuno prova a riprenderli, rispondono: "Tanto sono minorenne, fammi qualcosa e ti denuncio".

Lo scorso sabato, ad esempio, è scoppiata una lite violenta perché alcuni di loro si rifiutavano di lasciare le sale dell'oratorio al momento della chiusura. Nella stessa serata, come ha fatto scrivere nella denuncia don Stefano, dei ragazzi si sono presentati sotto la sua abitazione e hanno suonato il citofono per due ore. Poi, domenica, l'episodio che ha convinto il parroco a chiudere tutto.

Le pallonate contro il portone della chiesa

Erano le 17:40 circa, l'ora in cui in chiesa viene celebrato il vespro. "Questi ragazzi giocavano a pallone sul sagrato, colpendo ripetutamente il portone", racconta don Stefano. Ad un certo punto uno dei parrocchiani è uscito "a dire loro di avere più rispetto", continua il sacerdote, "per tutta risposta lo hanno seguito sin dentro la chiesa, insultandolo, minacciandolo e dicendo parolacce, con il cappuccio della felpa calato sul volto".

Una situazione "insostenibile" che ha attirato l'attenzione anche del sindaco, Luciano Pizzutto, che assicura che "stiamo cercando di rintracciar i responsabili per denunciarli all'autorità giudiziaria". A risolvere la questione, domenica, ci hanno pensato i figli di quell'uomo, chiamati dalla moglie di lui, che hanno allontanato quei ragazzi. "Ora hanno preso in ostaggio persino la chiesa, abbiamo davvero toccato il fondo", conclude don Stefano, "non posso andare avanti senza qualcuno che mi aiuti".

Il caso di Cicognara

Quella di don Stefano ricorda la decisione presa lo scorso giugno da don Andrea Spreafico, parroco di Cicognara in provincia di Mantova. Aveva chiuso l'oratorio della sua parrocchia per protesta contro la maleducazione di chi andava lì senza rispettare le regole.

In poco tempo, la scelta di don Andrea ha spaccato in due l'opinione pubblica. C'è chi sostiene che chiudere un oratorio è sempre sbagliato e chi, come il sacerdote stesso, afferma questo serve a dare "un segnale di sveglia, perché a volte facciamo difficoltà a far passare un messaggio".

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