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Insulti alla senatrice Liliana Segre dopo il vaccino, individuati due autori dei post antisemiti

Due degli autori degli insulti e delle minacce antisemite rivolte alla senatrice a vita Liliana Segre sono stati individuati dalla polizia postale e dalla Digos di Milano. Gli insulti erano piovuti sui social dopo la condivisione della notizia della vaccinazione della Segre contro il Covid, lo scorso 18 febbraio a Milano. La procura di Milano aveva aperto un’inchiesta per minacce aggravate dalla discriminazione e dall’odio razziale.
A cura di Francesco Loiacono
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I beceri insulti alla senatrice Segre
I beceri insulti alla senatrice Segre

Sono stati individuati dalla polizia due degli autori dei post di odio razziale contro la senatrice a vita Liliana Segre, apparsi sui social network sotto la notizia della vaccinazione contro il Covid-19 da parte della senatrice. Gli investigatori della polizia postale e della Digos di Milano, dopo poche settimane di indagini, sono risaliti agli autori dei commenti antisemiti più aggressivi: si tratta di un 75enne residente nella provincia di Cagliari e di un 40enne residente nella provincia di Viterbo. Nei loro confronti questa mattina sono scattate perquisizioni disposte dal capo dell'antiterrorismo, il procuratore Alberto Nobili: dagli accertamenti sui dispositivi informatici in uso ai due sarebbero emersi riscontri alle ipotesi investigative e ulteriori elementi che saranno adesso vagliati dalla polizia postale.

Liliana Segre si è vaccinata contro il Covid lo scorso 18 febbraio

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Liliana Segre, 90enne sopravvissuta da bambina agli orrori del campo di concentramento di Auschwitz, lo scorso 18 febbraio, giorno di avvio della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 per gli over 80 in Lombardia, si era sottoposta al vaccino all'ospedale Fatebenefratelli di Milano. Avendo anche aderito come testimonial a una campagna comunicativa della Regione Lombardia, la Segre era stata fotografata e filmata mentre si sottoponeva al vaccino. Proprio queste immagini, pubblicate da quasi tutte le testate, avevano scatenato gli "odiatori" sui social network. Diversi i messaggi di insulti e le minacce nei confronti della testimone degli orrori della Shoah: tra i messaggi uno in cui testualmente si affermava "Aveva paura di morire la str…? Non sono riusciti neanche i tedeschi ad ammazzarla.. e ora ha paura di morire??”, e uno di un altro utente che scriveva “Ma se tirasse le cianche… quanto di risparmierebbe". Gli insulti avevano suscitato lo sdegno della politica e avevano portato la Procura di Milano ad aprire un fascicolo per il reato di minacce aggravate dalla discriminazione e dall'odio razziale, accuse di cui al momento devono rispondere i due "haters" individuati dalla polizia.

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