Influencer vendeva cuccioli su TikTok come cani di razza a 3mila euro: ma senza pedigree italiano

Una influencer 34enne con oltre 53mila follower vendeva cuccioli sui social come TikTok, Instagram e Facebook come cani di razza, con prezzi fino a 3mila euro. Ma gli animali non avevano un pedigree riconosciuto in Italia. A scoprire il business sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare di Mantova che, coordinati dalla Procura della Repubblica di Mantova, hanno denunciato due persone. Nei guai, oltre alla influencer anche un medico veterinario, denunciato a piede libero.
I militari dell'Arma hanno bloccato la frode e sequestrato circa 70 cuccioli tra bassotti e barboncini, tutti ben tenuti, non maltrattati, ma in condizioni non compatibili con la loro etologia. L’indagine era partita lo scorso settembre. Gli investigatori per mesi hanno puntato i riflettori sulla influencer di Asola, proprietaria di un allevamento cinofilo non autorizzato. La donna, secondo quanto ricostruito, pubblicizzava e vendeva cucciolate su Facebook, Instagram e Tiktok. Il costo per l’acquisto di un cucciolo variava dai mille ai 3mila euro, con caparre a partire da 500 euro.
Le indagini hanno accertato che tutti i cani erano pubblicizzati come esemplari provvisti di pedigree, ma in realtà il pedigree di cui erano muniti non era quello ENCI, unico riconosciuto in Italia, ma pedigree esteri senza alcun valore sul territorio nazionale. I cuccioli avevano mantelli delle colorazioni grigio, blu, lilla, tigrato, pubblicizzati dall'allevatrice per attrarre i clienti, colorazioni che assolutamente non sono ammesse dallo standard di razza fissato dalla Federazione Cinologica Internazionale e per le quali sarebbe stato impossibile ottenere un qualunque pedigree legittimo in ambito nazionale.
Inoltre i cuccioli rinvenuti erano allevati in strutture completamente non autorizzate sia dal punto di vista amministrativo che da quello sanitario, motivo per il quale i Militari del Nucleo Investigativo Carabinieri Forestale di Mantova hanno proceduto al sequestro degli stessi e delle relative strutture con urgente obbligo di adeguamento. Nonostante l’allevamento fosse abusivo e, di conseguenza, non fosse autorizzato alla scorta farmaci, i Carabinieri hanno rinvenuto un cospicuo numero di farmaci, posti sotto sequestro. La 34enne proprietaria dell'allevamento abusivo è stata denunciata per detenzione di animali in condizioni incompatibili alla propria natura, frode in commercio ed esercizio abusivo della professione medico – veterinaria. Ad aiutarla un veterinario dell'Ats Valpadana del distretto Veterinario di Guidizzolo, che aveva autorizzato e certificato l’idoneità della struttura.