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Indagato l’agente che ha sparato alla spalla un 36enne: la Procura valuta la legittima difesa

Il poliziotto che la scorsa notte ha sparato ferendo un egiziano che lanciava pietre davanti alla stazione Centrale di Milano è ora indagato per lesioni: la Procura ha ipotizzato le scriminanti della legittima difesa e dell’uso legittimo della armi.
A cura di Giorgia Venturini
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Dovrà difendersi dall'accusa di lesioni dolose aggravate il poliziotto che la scorsa notte ha sparato ferendo un egiziano che lanciava pietre davanti alla stazione Centrale di Milano. La Procura però ha ipotizzato le scriminanti della legittima difesa e dell'uso legittimo della armi. Saranno gli accertamenti dei prossimi giorni a capire se è stata legittima difesa o se sarà confermata l'accusa delle lesioni aggravate dall'uso dell'arma e dall'entità delle ferite. Se fosse confermato il primo caso il pm Rosario Ferracane potrebbe procedere con la richiesta di archiviazione del reato contestato all'agente.

Cosa è successo nella notte in stazione a Milano

Intanto nelle prossime ore il poliziotto sarà interrogato per ricostruire ciò che è accaduto. Stando alla ricostruzione dei fatti e da quanto mostrato dalle telecamere di video sorveglianza, si vede che il 36enne stava tentando di aggredire gli agenti con delle pietre inserite dentro la sua maglia che faceva roteare come una sorta di mazza. Il 36enne, cittadino egiziano, aveva una specie di fionda rudimentale "fatta da pietre chiuse all'interno di una stoffa". Poi l'uomo si era avvicinato ai poliziotti a una distanza di pochi metri.

Lo sparo ha colpito una spalla

I poliziotti hanno prima utilizzato il taser che hanno in dotazione, poi hanno sparato un colpo di pistola che ha colpito l'aggressore alla spalla. Il 36enne, sotto evidente effetto di sostanze stupefacenti, è stato subito soccorso e portato all'ospedale Niguarda dove era stato giudicato subito non in pericolo di vita. Poi è stato dimesso con una prognosi di 60 giorni.

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