Inchiesta urbanistica, tra i cantieri sotto indagine: “A Milano gli edifici spuntano come funghi”

"Abbiamo visto che Milano è oggetto di saccheggio, magari dove c'era un capannone con una scia viene fatto un edificio di diversi piani", ha raccontato a Fanpage.it il signor Piero, un residente di via Calvino nella zona dello Scalo Farini, quartiere nord di Milano, che abita a pochi metri da dove sarebbe dovuta sorgere la Torre Futura, uno dei tanti progetti al centro dell'inchiesta della Procura di Milano sull'urbanistica.
La Torre Futura lascia un cratere
Un grattacielo di 90 metri e 22 piani al posto dell'albergo dei ferrovieri, uno storico edificio di 8 piani: "Sarebbe stato perfetto per ospitare uno studentato – spiega Piero – perché ogni stanza aveva il suo bagno".
Quando partono la demolizione e gli scavi qualcosa a Piero e ai vicini non torna: fuori dal cantiere c'è solo il cartello di una Scia, una procedura semplificata che, per la Procura di Milano, sarebbe incompatibile per lavori di questa entità. Il progetto è stato approvato nel 2021 dalla Commissione per il Paesaggio del Comune di Milano. In quella seduta non ha votato l'architetto Alessandro Scandurra perché della Torre Futura ne era il progettista. "Abbiamo penato per avere il parere di quella Commissione, abbiamo scoperto che nel 2020 c'era un altro progetto", chiamato Torre Calvino, "che era stato bocciato dalla Commissione", spiega ancora Piero: per la Procura di Milano il passaggio del progetto nelle mani di Scandurra sarebbe servito per averne il via libera.
La Torre Futura è stata poi bloccata dal Comune di Milano dopo la denuncia dei cittadini. Ed è finita anche nella maxi inchiesta della Procura di Milano. Oggi il cantiere è fermo e al suo posto c'è un cratere.
Lo Scalo Romana
A qualche chilometro di distanza, più a sud, nel quartiere di Porta Romana, sotto la lente della Procura di Milano è finita la riqualificazione dell'ex scalo ferroviario Romana, per il presunto conflitto di interessi dell'architetto Scandurra. Per la Procura il progetto di Coima, la società fondata da Manfredi Catella, avrebbe avuto il parere favorevole della Commissione nel 2024 grazie ai rapporti consolidati con Scandurra.
A votare contro, nel marzo 2024, era stato invece il delegato del Municipio 5 di Milano, Mattia Cugini, sottolineando le lacune del progetto, seppur nelle sue linee guida: "Come Municipio 5 volevamo evitare che si costruisse una cittadella fortificata" nel quartiere, senza collegamenti e spazi attraversabili. Tra i motivi elencati da Cugini c'era "la mancata trattazione della relazione armonica e integrata con la città esistente e pubblica" e la "mancata indicazione della piena connotazione di spazio pubblico dell'area interessata sia in termini di accessibilità che di continuità con la città pubblica preesistente".
Il progetto venne approvato con alcune modifiche che dopo un anno continuano a non soddisfare Cugini, anche per la parte di verde "che sarà al 50 per cento, ma ci sono diversi modi di computarlo, come quello ornamentale".
"La questione non è fermare i progetti, ma è costruire consenso attorno alle trasformazioni, devono essere democratiche, pubbliche e migliorare l'abitare di tutte le persone", conclude Cugini.
Intanto, con un tempistiche accelerate è in fase di completamento il Villaggio Olimpico, sempre nello Scalo Romana. Dopo Milano-Cortina 2026 diventerà uno studentato, con una parte dei posti letto a tariffa convenzionata. Prezzi ritenuti dal Municipio 5 troppo alti.
Per Cugini sarebbe stato meglio diversificare la platea degli abitanti, con alloggi per coppie o single, in una zona dove la presenza di studentati sarebbe già sufficiente.
Per realizzare il Villaggio Olimpico Coima ha speso più di quanto preventivato, anche a causa dell'inflazione e dei conflitti internazionali che hanno fatto crescere i costi. Si cerca un accordo con il Governo per l'extra costo, ma questa è un'altra storia.