Inchiesta urbanistica, i dubbi sul Pirellino: “Comprato a 179 milioni invece di 80, poi l’ok al progetto dopo due no”

Dopo l'inchiesta choc della Procura di Milano sull'urbanistica in città e in attesa del consiglio comunale di lunedì, quando il sindaco Beppe Sala parlerà per la prima volta, abbiamo incontrato Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Europa Verde, da sempre voce critica dell'ambientalismo in città.
"Ho chiesto al sindaco Beppe Sala che venga in aula e che chiarisca tutti gli elementi nebulosi, bisogna chiarirli, le accuse sono chiare, un Assessorato finto – la Commissione Paesaggio – che faceva le cose al posto dell'Assessorato vero, dopodiché ci vuole una scelta dirompente per un nuovo assessore", spiega a Fanpage.it Monguzzi.
La storia del Pirellino
Incontriamo Monguzzi vicino al Pirellino, uno dei progetti finiti sotto la lente della Procura di Milano, con l'inchiesta coordinata dall'aggiunta Tiziana Siciliano. Ironia della sorte, ex sede dell'urbanistica di Milano, il Pirellino viene acquistato all'asta nel 2019 da Coima, la società immobiliare fondata da Manfredi Catella, deus ex machina dei grattacieli in città.
Oltre alla riqualificazione del Pirellino con la bonifica dall'amianto, il progetto prevedeva la costruzione della Torre Botanica – grattacielo fratello del Bosco verticale, con lussuosi appartamenti – progettata dall'architetto Stefano Boeri, e una sopraelevata, stile High Line newyorkese su via Melchiorre Gioia, che avrebbe collegato i due grattacieli. Il progetto però incontra i primi ostacoli.
C'è infatti una legge regionale, negli anni post-Covid, che prevede per chi ristruttura un bonus volumetrico fino al 25 per cento. I comuni devono fare una mappa e a Milano si discute di quali edifici includere tra quelli beneficiari del bonus: "Ricordo una riunione di maggioranza in cui tutti, all'epoca l'assessore era Pierfrancesco Maran, eravamo d'accordo di escludere il Pirellino da questo regalo. E poi è cambiato qualcosa anche se il bonus è stato più basso del 25 per cento", racconta Monguzzi.
L'ostacolo più grande però è quello della Commissione Paesaggio che nel 2023 boccia il progetto della Torre Botanica. Dopo un secondo no il progetto viene approvato, secondo la Procura di Milano, grazie alle pressioni sul suo presidente Giuseppe Marinoni (in carica fino al 2024), al conflitto di interesse suo e dell'assessore alla Rigenerazione urbana Tancredi, e alle pressioni di Catella e Boeri.
Lavori fermi
A inizio anno però Coima ha deciso che la Torre Botanica e la High Line non si faranno, rinunciando agli appartamenti di lusso, core business del progetto. Ma i lavori sul Pirellino non decollano. Intanto è ripartito il dibattito su Milano città dei ricchi che costruisce solo in alto. "Una città per ricchi, tutti continuano a dirlo, tutti dicono che serve una svolta e si avanti dritti nello stesso modo. Io abito in periferia, a Precotto, ogni angolo che si svuota arriva una gru per costruire in alto", ci dice Monguzzi.
Ma i soldi chi li mette per sviluppare progetti per il ceto medio e quello medio basso?
"Un conto è il mercato libero e selvaggio, un conto è l'urbanistica seria: il privato ha i soldi, ma il pubblico ha le regole e i terreni, da quella contrattazione devono venire delle cose serie", conclude Monguzzi.