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Inchiesta sull’urbanistica a Milano

Inchiesta urbanistica, “dodici cantieri di Catella sono illegali”: c’è anche lo studentato del Villaggio Olimpico

Dopo la revoca delle sei misure cautelari chieste dai pm dell’ambito dell’inchiesta urbanistica a Milano, la Procura valuta ricorso in Cassazione. La memoria depositata: “L’indagine è solida, i dodici cantieri di Coima sono illegali”
A cura di Francesca Del Boca
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La Procura di Milano, che indaga sull'urbanistica in città, non si ferma dopo l'annullamento degli arresti sancito dal Tribunale del Riesame con tre provvedimenti completamenti revocati e altri tre sostituiti da misura interdittiva (tra cui figura l'ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, dimessosi dalla giunta di Beppe Sala lo scorso 21 luglio).

I pm del pool di Tiziana Siciliano Petruzzella, Filippini e Clerici, che hanno depositato oggi una memoria al Tribunale del Riesame, stanno valutando un ricorso alla Cassazione: i magistrati milanesi ritengono infatti che l’indagine poggi su “basi estremamente solide” e ribadiscono come i dodici progetti contestati alla Coima di Manfredi Catella siano di fatto illegali, cioè approvati senza piano attuativo e realizzati in violazione delle leggi nazionali su distanze, altezze, volumetrie degli edifici e standard o servizi pubblici da garantire per le nuove costruzioni previste.

Quali sono i cantieri di Coima ritenuti illegittimi dalla Procura

L'elenco completo dei cantieri ritenuti illegittimi, sotto diversi profili urbanistici e non, emerge dalla memoria depositate dai pm. I progetti di Coima che secondo la Procura sarebbero di fatto illegali sono quelli delle "aree Porta Nuova Gioia" fra cui il cantiere P39-ex Pirellino, che vede indagati per induzione indebita anche il sindaco Beppe Sala e il direttore generale del Comune Christian Malangone, e le torri gemelle di 13 piani P30 e P32l'ex Palazzo Telecom di via Pirelli 35, trasformato con aumenti di "altezza" e "cubatura" ed edificato all'interno di un "cortile".

Ci sono poi i cosiddetti Portali' di Gioia 20 est e Gioia 20 ovest, rispettivamente di 98 e 64 metri di altezza, e il grattacielo ‘Scheggia di vetro' di Gioia 22, il progetto non ancora realizzato per una torre di 17 piani sull'ex area di proprietà comunale di Largo De Benedetti. L'elenco contiene anche i progetti di sviluppo per le aree messe a bando dal Comune in via Cenisio 2/via Messina 50 e Largo De Benedetti 1/via Messina 53, interventi previsti su terreni potenzialmente non edificabili a causa della vicinanza al Cimitero Monumentale, e i 60mila metri quadrati dell'area Valtellina confinante con un altro degli scali ferroviari dismessi (Farini): per i pm, oggetto di "massiccia edificazione" senza la presenza di un piano attuativo.

Inchiesta urbanistica a Milano, i pm: "Illegale lo studentato del Villaggio Olimpico"

La Procura, infine, inserisce fra i progetti illegittimi anche lo Scalo Romana per il Villaggio olimpico di Milano-Cortina 2026, da convertire in studentato subito dopo i Giochi, comprato da Coima in cordata con Covivio e Prada Holding per 180 milioni di euro offerti a FS Sistemi Urbani (fu l'unica offerta). Al privato sarebbe stata riconosciuta una "massiccia volumetria" con lo strumento dell'Accordo di Programma del 2017, non compensata da un "giusto contrappeso" e con una "pianificazione priva di interesse pubblico". Sullo Scalo, inoltre, i neoproprietari avrebbero utilizzato un "bando privato" con "giuria privata" per "selezionare il miglior progetto di urbanizzazione", Ciò sarebbe avvenuto con una "espropriazione della funzione pianificatoria pubblica attribuita inderogabilmente al Consiglio comunale", e violando la legge regionale lombarda sul consumo di suolo.

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