Inchiesta urbanistica a Milano, revocati gli arresti di Manfredi Catella: torna libero il “re del mattone”

Il Tribunale del Riesame di Milano ha revocato gli arresti domiciliari per il fondatore e ceo di Coima Manfredi Catella, accusato di corruzione e falso: secondo la Procura di Milano avrebbe corrotto l’architetto Alessandro Scandurra, ex membro della commissione per il Paesaggio del Comune, attraverso consulenze “mascherate da tangenti” per ottenere voto favorevole sui propri progetti edilizi. I giudici hanno quindi accolto il ricorso presentato da Francesco Mucciarelli e Adriano Raffaelli, legali del “re del mattone” di Milano, contro la misura restrittiva disposta dal gip Mattia Fiorentini.
Il manager, tra gli arrestati nell'ambito nella maxi inchiesta sull'urbanistica a Milano, era l'ultimo su cui il Riesame doveva esprimersi. La scorsa settimana erano stati infatti liberati anche l'ex assessore comunale all'urbanistica Giancarlo Tancredi, l'ex componente della Commissione paesaggio Giuseppe Marinoni e il manager Federico Pella: per tutti e tre i giudici hanno disposto una misura interdittiva di un anno.
Arresti annullati anche per il patron di Bluestone Andrea Bezziccheri (l'unico che era finito in carcere) e l'architetto Alessandro Scandurra, che stando alle indagini dei pm di Milano avrebbe ricevuto da Catella presunti incarichi e fatture per 138.873 euro: per gli investigatori, una cifra corrisposta in cambio dell'approvazione di progetti urbanistici come il Villaggio Olimpico allo Scalo Romana (da riconvertire in studentato dopo i Giochi invernali del 2026) o il Pirellino P-39 in zona Melchiorre Gioia.