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Caso dossieraggi e dati rubati

Inchiesta dati rubati Equalize, Alex Britti: “Non avrei mai pensato di essere spiato, mi è preso un colpo”

Alex Britti davanti al pm dopo lo scandalo dati rubati a opera della società Equalize. L’ex suocero Fulvio Pravadelli, secondo le accuse, avrebbe tentato di ottenere informazioni compromettenti sul cantante durante la separazione con la figlia Nicole.
A cura di Vittoria Brighenti
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Non solo imprenditori e politici. Anche Alex Britti sarebbe stato vittima delle presunte cyber-spie dell'agenzia Equalize, ora sotto inchiesta della Dda di Milano e della Dna. “Avevo il timore di attacchi, ma mai avrei pensato potessero arrivare a quanto è emerso dall'inchiesta. (…)", ha dichiarato davanti agli inquirenti. "Temo che si sarebbero potuti spingere a creare delle false prove contro di me, non avendo trovato nulla col dossieraggio". 

Come committente sospettato, nel caso del cantante romano, è emerso il nome di Fulvio Pravadelli: si tratta del padre di Nicole Pravadelli, ex compagna di Britti e madre del figlio Edoardo. L’uomo, secondo le accuse, si sarebbe rivolto a Equalize per trovare informazioni pregiudizievoli sul cantautore durante la separazione con la figlia.

Cos’è Equalize e perche è accusata

Equalize è un’agenzia informatica che ha come azionista di controllo al 95 per cento Enrico Pazzali, presidente autosospeso della Fondazione Fiera Milano, mentre il restante 5 per cento era in mano a Carmine Gallo, ex poliziotto della squadra Mobile di Milano recentemente deceduto. L’azienda è accusata di aver orchestrato un vasto dossieraggio illegale tramite investigatori, ex poliziotti, hacker e accessi abusivi a banche dati riservate: gli obiettivi principali sarebbero stati politici, finanzieri, personaggi di spicco (tra i quali il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale sono riusciti a intercettare un indirizzo email assegnato per utilizzarlo abusivamente), oltre che star dello spettacolo come Alex Britti.

Le fasi del coinvolgimento di Alex Britti

Negli atti dell’inchiesta, come committente sospettato, è emerso anche il nome di Fulvio Pravadelli, ex di Publitalia e direttore della Veneranda Fabbrica del Duomo, che avrebbe cercato di raccogliere informazioni sull'ex genero Alex Britti durante la complicata separazione tra il musicista e la figlia Nicole. Così il chitarrista, interrogato come persona offesa il 12 maggio 2025, ha descritto al pm Francesco De Tommasi le “tre fasi delle azioni contro di lui”. Il verbale è tra gli atti depositati con la chiusura del primo maxi filone dell'inchiesta a carico di 15 persone, tra cui non figura Pravadelli.

La prima fase, risalente a gennaio 2023, è legata al dossieraggio Sdi: accesso abusivo alla banca dati delle forze dell’ordine con l'obiettivo di trovare informazioni compromettenti, come un precedente del 1991 per droga (questione che si è risolta senza conseguenze). La seconda fase, quella dei pedinamenti e del controllo di polizia inscenato alla Stazione di Milano Centrale per cercare prove incriminanti. E infine la terza fase, in cui si è tentato di sollecitare una confessione compromettente tramite una registrazione durante un incontro.

Britti, nel verbale agli inquirenti, ha dichiarato che questa storia gli ha ricordato il caso del presunto spionaggio contro Marcell Jacobs, attribuito al fratello del velocista Filippo Tortu, cioè Giacomo Tortu. Secondo Britti “Il padre di Tortu credo che lavorasse anche lui in Publitalia con Fulvio" Pravadelli, facendo pensare a un collegamento.

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