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Incendio Milano, brucia grattacielo in via Antonini

Incendio via Antonini, portavoce dei condomini: “Ho perso tutto”. Raccolta fondi per le famiglie

Anche Mirko Berti, il portavoce degli inquilini del grattacielo in via Antonini che domenica scorsa ha preso fuoco a Milano, ha perso tutto. Lo racconta a Fanpage.it mentre ribadisce l’importanza della raccolta fondi per le famiglie. “Ieri ho sentito anche Mahmood ed è scosso tanto quanto noi. Sta cercando di dare una mano diffondendo l’iban della raccolta fondi sui suoi social” ha aggiunto Berti.
A cura di Simona Buscaglia
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Mirko Berti
In foto il portavoce degli inquilini del grattacielo di via Antonini Mirko Berti
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"Ho avuto la terribile conferma: ho perso tutto. Tutto il patrimonio libraio accumulato in una vita, i miei dischi, il mio piano, non c'è più nulla". A raccontarlo a Fanpage.it è Mirko Berti, il volto che subito dopo l'incendio, già dalla riunione speciale dei condomini di martedì, ha rappresentato tutti gli inquilini della Torre dei Moro di via Antonini 32 e 34, che domenica scorsa ha preso fuoco. Il suo appartamento è al sedicesimo piano uno di quelli sotto sequestro e ai quali possono accedere solo i nuclei speciali dei vigili del fuoco che stanno svolgendo le indagini per scoprire l'origine del rogo.

Berti: "Ieri ho sentito anche Mahmood che è scosso tanto quanto noi"

"Ieri ho sentito anche Mahmood, che è scosso dalla situazione tanto quanto tutti noi, che ha avuto paura come tutti quelli che erano nel palazzo al momento dell'incendio" ha proseguito Berti. Il cantante, che aveva un appartamento nel grattacielo, sta aiutando la diffusione, attraverso i suoi canali social, della raccolta fondi lanciata dai condomini per le famiglie che hanno perso tutto. L'Iban, come aveva anche raccontato ieri lo stesso portavoce, è gestito dall'amministratore e ogni transazione sarà "gestita nella massima trasparenza – ha aggiunto – abbiamo anche una pagina Instagram ‘aiutosubitoantonini' dalla quale stiamo già ringraziando chi in queste ore ci sta già dando una mano".

Il grattacielo in via Antonini dopo tre giorni dall'incendio
Il grattacielo in via Antonini dopo tre giorni dall'incendio

Da via Antonini era stato Berti, insieme agli inquilini presenti, a rilanciare la necessità di un sostegno, oltre alle iniziative di solidarietà del quartiere, come un centro estivo per i bambini e beni di prima necessità. Erano state chiamate in ballo le famiglie imprenditoriali della "Milano che produce": "Hanno risposto in tanti, quando potremo, e se vorranno, comunicheremo i nomi, ma posso già dire ora che l'onda di solidarietà è stata incredibile, ho ricevuto contatti anche da aziende e realtà di altre regioni".

Proseguono intanto le operazioni di recupero di quello che è rimasto negli appartamenti bruciati

Il sistema di triage organizzato con la collaborazione della protezione civile e dei vigili del fuoco sta funzionando oggi più velocemente di ieri. I fortunati che hanno gli appartamenti meno danneggiati possono recuperare i pezzi di vita più consistenti, per tutti gli inquilini comunque rimane il nodo del futuro: "Tra le richieste che abbiamo scritto nel documento consegnato all'assessore all'urbanistica Piefrancesco Maran in vista dell'incontro di domani in Comune c'è sicuramente il nodo bancario e la questione dei mutui". Sostenere le spese di un mutuo insieme a quelle di un affitto per un'altra casa per molti di loro sarebbe impossibile. Al lavoro anche un carro attrezzi speciale per recuperare le macchine di chi non aveva con sé le chiavi dell'auto, o ha perso anche quelle nel rogo.

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