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In un liceo della Brianza è possibile iscriversi usando un alias, il Popolo della Famiglia: “Follia pura”

Per il Pd, quella approvata dal liceo Banfi di Vimercate (Monza e Brianza) è una “scelta giusta da sostenere”. Contrario il Popolo della Famiglia: “Una moda destinata a tramontare, non prima però di aver lasciato segni indelebili sui nostri figli. La scuola ci ripensi”.
A cura di Francesca Del Boca
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Il liceo Banfi a Vimercate (Monza e Brianza)
Il liceo Banfi a Vimercate (Monza e Brianza)

Continua a far discutere il caso delle carriere "Alias" al liceo Banfi di Vimercate (Monza e Brianza). La scelta, recentemente deliberata dal Consiglio di Istituto, consente alle persone interessate di modificare il proprio nome anagrafico sul registro, nell’indirizzo di posta elettronica, negli elenchi e in tutti i trattamenti dell’istituto scolastico.

E se il Partito Democratico di Monza e Brianza plaude all'iniziativa (“Condividiamo la scelta presa dai rappresentanti del Liceo Banfi", hanno spiegato gli esponenti del Partito Democratico di Monza Brianza, "che si pone l’obiettivo di favorire un ambiente di studio sempre più inclusivo eliminando situazioni di disagio nell’espressione dell’autodeterminazione di genere del singolo e nella prevenzione delle discriminazioni"), si scaglia duramente contro i rappresentanti della scuola il Popolo della Famiglia.

"Abbiamo appreso questa notizia con sconcerto", si legge in una nota ufficiale del partito. "Questa scelta presa anche con l’accordo della componente studentesca segna un’abdicazione al ruolo di educatori, maestri, professori degli adulti che accettano di farsi guidare invece che guidare gli adolescenti in una fase tanto delicata e determinante della loro vita. Si dimentica il Consiglio di Istituto del Liceo Banfi di raccontare ai ragazzi del dramma dei ‘detransitioners’, la marea umana di ragazzi che hanno cambiato sesso prima della maggiore età e ora chiedono conto a genitori e educatori sul perché abbiano consentito alla loro immaturità di prendere decisioni così determinanti e senza ritorno".

E la stoccata finale. "Una pura follia che è una moda e come altre mode del passato tramonterà, non prima però di aver lasciato segni indelebili sulla pelle dei nostri figli. Come nonne, nonni, padri e madri chiediamo al consiglio di istituto di ritornare sulla propria decisione e svolgere quel ruolo di educatori e maestri che è proprio degli adulti”.

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