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Il Tar dà ragione al Comune e il museo Leonardo3 rischia la chiusura: “Faremo ricorso, non possiamo andarcene”

Il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso presentato dalla concessionaria del museo Leonardo3 “Il mondo di Leonardo”, legittimando così la decisione del Comune di far decadere le concessioni d’uso degli spazi della Galleria Vittorio Emanuele. “La concessionaria farà ricorso, non possiamo cambiare sede”, ha commentato a Fanpage.it Lisa, direttore di Leonardo3.
A cura di Giulia Ghirardi
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Il Museo Leonardo3 dovrà cambiare sede. È questo quanto stabilito dal Tar della Lombardia che ha respinto il ricorso presentato dalla concessionaria di Leonardo3 "Il mondo di Leonardo", legittimando così la decisione del Comune di far decadere le concessioni d’uso degli spazi della Galleria Vittorio Emanuele dove ha sede il museo. "È un atto di violenza contro la cultura", ha commentato a riguardo a Fanpage.it Massimiliano Lisa, direttore di Leonardo3.

Ma cosa è successo? Facciamo un passo indietro. Il museo dedicato a Leonardo da Vinci ha aperto più di dieci anni fa, l’1 marzo del 2013 poco lontano da Piazza Duomo, in uno spazio di 600 metri quadrati "dato in concessione dal Comune di Milano. L’accordo tra la concessionaria e Leonardo3 è stato sin da subito un accordo di collaborazione. La concessionaria metteva gli spazi e i servizi. Leonardo3 i contenuti e la gestione", aveva spiegato a Fanpage.it Massimiliano Lisa, direttore di Leonardo3, ripercorrendo la storia del museo.

Da allora, ci sono stati quasi due milioni di visitatori e, nel frattempo, il museo è diventato membro di ICOM, AICC e fa oggi parte del circuito Abbonamenti Musei Lombardia come una delle 10 location più visitate. Su TripAdvisor è il 6° di 75 musei specializzati a Milano e 66° tra le oltre duemila attività presenti nel capoluogo lombardo. Fino al 2023, quando il Demanio ha avviato un contenzioso contro la concessionaria contestando una morosità legata al periodo COVID e, al contempo, contestando che l’accordo con Leonardo3 non fosse un accordo di collaborazione ma di subconcessione.

Tale controversia ha portato, qualche mese dopo, a luglio 2024, a un'ordinanza di decadenza delle concessioni d'uso degli spazi della Galleria per la concessionaria. "Questo, tradotto, significa lo sfratto dai locali della Galleria non soltanto per la concessionaria ma anche per Leonardo3. In altre parole, vuol dire chiusura del museo", aveva spiegato ancora Lisa a Fanpage.it. La chiusura inizialmente era prevista, secondo l'ordinanza, per il 18 novembre 2024. Sulla questione aveva, però, deliberato il Tar che aveva sospeso il provvedimento, in attesa dell'udienza di merito che si è svolta proprio in questi giorni. In occasione di tale udienza, il Tar ha respinto il ricorso presentato della concessionaria, legittimando così la decisione del Comune di far decadere le concessioni d’uso degli spazi nella Galleria Vittorio Emanuele mettendo il punto, almeno per il momento, alla lotta del museo Leonardo3 per non dover cambiare sede che, tra l'altro, aveva visto Lisa impegnato in uno sciopero della fame.

"Personalmente mi aspettavo che il TAR avrebbe risolto favorevolmente per la concessionaria e, quindi, di riflesso anche per noi. Con sorpresa ho appreso, invece, che la sentenza del TAR è per noi completamente negativa", ha commentato a Fanpage.it Massimiliano Lisa, direttore di Leonardo3. "Gli addebiti che vengono contestati al concessionario con noi non c'entrano nulla. Abbiamo sempre pagato la nostra parte, anche durante il Covid. A questo punto mi auguro che il Comune voglia sedersi a un tavolo e vedere se c'è la possibilità di trovare una soluzione per garantire la continuità del museo".

"Essere posizionati in Galleria per noi era importante, cambiare location è un grande problema perché vuol dire perdere visitatori e, insieme, diventare un struttura che può stare in piedi soltanto se sovvenzionata da aiuti pubblici, di cui ora non beneficiamo". Rimane soltanto un'ultima speranza per evitare il trasferimento. "Ora la concessionaria farà ricorso al Consiglio di Stato", ha concluso Lisa a Fanpage.it. "Speriamo in un esito differente".

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