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Il sindaco Sala apre alla possibilità di spostare San Vittore fuori città: “Carcere sovraffollato e non dignitoso”

Il rapporto dell’associazione Antigone sulla condizione delle carceri italiane sottolinea ancora una volta le pessime condizioni di detenzione nel carcere di San Vittore, a Milano. Si torna quindi a parlare dell’ipotesi di spostare l’istituto fuori dal centro città e il sindaco Beppe Sala si è detto disponibile a valutare l’idea.
A cura di Alice De Luca
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Foto di repertorio
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Torna al centro del dibattito la discussione sulle condizioni di vita dei detenuti all'interno del carcere di San Vittore, a Milano. Come riporta l'ultimo report dell'associazione Antigone, l'istituto è il più sovraffollato d'Italia, con un tasso di occupazione pari al 220% dei posti disponibili. Risultati, questi, che fanno tornare in auge l'ipotesi di spostare il carcere fuori dalla città. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, si è detto favorevole a valutarne la fattibilità, anche perché, sostiene lui, il carcere di San Vittore è quello più problematico di Milano "perché le altre carceri – dice – comunque alla fine funzionano, sono considerate anche delle ottime carceri nello scenario italiano".

"Capisco che rispetto agli avvocati, rispetto ai tanti che fanno servizio di volontariato, è un carcere che averlo così vicino in città ha senso ha detto il primo cittadino entrando a un convegno sul tema della condizione carceraria a Milano – rimane il fatto che però non si può pensare di andare avanti così a lungo con un carcere così sovraffollato, con dei servizi non dignitosi. Al momento non abbiamo novità però". Ma il dibattito sul possibile spostamento di San Vittore, dice Sala "va avanti da decenni. Tutte le volte che si solleva la discussione su una possibile ricollocazione di San Vittore, c'è sempre qualcuno che dice che si fa una speculazione immobiliare. Ecco proprio no, molto spesso chi critica non ha visto San Vittore, non vede quali sono le condizioni in cui oggi i detenuti rimangono".

Sul fatto che le parole siano troppe rispetto ai fatti è d'accordo anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: "C'è bisogno di fare qualcosa in più che discutere, se ne sta discutendo da troppo tempo e purtroppo da troppo tempo non si sta facendo assolutamente nulla o quasi". Per questo serve, secondo il presidente, mettere in campo una soluzione innovativa: "Noi proponiamo il nostro modello, il modello Lombardia, proponiamo di far crescere dal basso una proposta, proponiamo di mettere insieme gli imprenditori, l'università, mettere insieme le associazioni professionali, associazioni di categoria per vedere di costruire un'alternativa che sia veramente un'alternativa nuova, che sia qualcosa che vada oltre lo schema che è stato utilizzato fino ad oggi".

Su San Vittore, invece, Fontana ha detto che "non sono questioni che possiamo affrontare noi, bisogna rivolgersi a chi ha in carico la gestione delle carceri", aggiungendo che però la situazione complessiva "è insostenibile, è una questione che deriva da anni e anni di inadempienza da parte di tutti i governi che ci sono succeduti, adesso i nodi vengono al pettine purtroppo".

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