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Il pugno in faccia dal figlio di 24 anni e la caduta a terra: come è morta Fabiola Colnaghi

Tra madre e figlio sarebbe scoppiata l’ennesima lite. Il figlio ha sferrato poi un pugno in faccia alla donna facendola cadere. La violenza sarebbe continuata anche dopo.
A cura di Giorgia Venturini
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La violenza sarebbe scattata al termine di una lite con la madre. Le ha prima sferrato un pugno al volto facendola cadere e poi avrebbe continuato con le botte a terra. Così Davide Garzia, di 24 anni, ha ucciso nel pomeriggio di ieri giovedì 21 aprile la madre Fabiola Colnaghi. I carabinieri sono al lavoro per cercare di capire con esattezza quello che è accaduto. Intanto nei prossimi giorni sarà eseguita l'autopsia sul corpo della donna i cui risultati potranno spiegare le cause della morte. A confessare tutto è stato lo stesso 24enne che dopo aver ucciso la madre a pugni ha chiamato lui stesso i carabinieri per costituirsi. Inutili i tentativi di salvare la vita alla donna: i medici e paramedici non hanno potuto far altro che accertare il decesso. Ora il ragazzo si trova in carcere e nelle prossime ore il giudice deciderà se convalidare l'arresto.

La lite e le botte: cosa è accaduto

Stando a una prima ricostruzione dell'accaduto, tra madre e figlio sarebbe scoppiata l'ennesima lite nella loro casa a Aicurzio, in provincia di Monza: il giovane a un certo punto, incensurato e disoccupato, avrebbe colpito la madre con un pugno al volto. La donna ha perso l'equilibrio ed è andata a sbattere violentemente contro l'armadio per poi cadere. Una volta a terra il giovane ha continuato con la violenza sferrando calci e pugni al volto fino a quando la donna non è morta. Solo allora il ragazzo si è fermato e ha chiamato il 112 raccontando la lite e chiedendo ai militari di arrivare il prima possibile. Per lui sono scattate le manette: dagli accertamenti non risultano precedenti penali a suo carico. Il giovane viveva con la madre ed è disoccupato. Durante l'interrogatorio alla caserma di Vimercate il giovane ha ammesso le sue responsabilità. Ha raccontato anche di soffrire di una sindrome depressiva per cui era in cura insieme alla madre. La lite e la violenza ha raccontato siano degenerate durante un momento di sconforto. Al termine dell'omicidio è stato portato al carcere di Monza.

Chi è la vittima

Ora tutti ricordano la vittima Fabiola Colnaghi. Tra i primi anche il sindaco di Aiurzio, Matteo Baraggia che all'Ansa ha spiegato che conosceva Fabiola fin da quando erano piccoli. Il primo cittadino ha aggiunto che quella che si è consumata "è una tragedia che colpisce tutta la comunità". Baraggia ha ricordato come incontrasse Fabiola "spesso, chiacchieravamo, ma nulla avrebbe mai potuto farmi presagire un epilogo del genere". La donna viveva in casa con i suoi tre figli e aveva un compagno. Resta ora da ricostruire tutti i dettagli della vicenda, intanto si resta in attesa dell'autopsia e dei successivi funerali.

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