Il monito di Demicheli, direttore Ats Milano: “Oltre i 350 casi al giorno il sistema non regge”

Il virus c'è ancora e non bisogna sottovalutarlo, perché in qualche modo siamo noi a determinare la velocità di diffusione e di contagiosità del Covid. Per questo è importante continuare a mantenere le distanze e indossare la mascherina. Anche a Milano, dove il direttore sanitario dell'Ats (Agenzia per la tutela della salute, ex Asl) Vittorio Demicheli, in occasione dell'avvio dei test sierologici rapidi per i docenti e il personale della scuola spiega a Fanpage.it che "se i casi superassero i 350 casi al giorno, la nostra rapidità di individuazione dei contagi verrebbe saturata".
Ci può spiegare la campagna per gli operatori scolastici che si sottoporranno al test sierologico?
Interessa tutti gli operatori scolastici di ogni ordine e grado. Per ora si sono prenotati circa 18.000 insegnanti, su un totale di circa 200mila tra operatori e docenti scolastici. Circa il dieci per cento degli aventi diritto. Il test può essere fatto presso il proprio medico di medicina generale, da noi la gran parte verrà fatto negli ambulatori attraverso la prenotazione tramite call center regionale.
Come si sviluppa il test?
In pochi minuti, la persona aspetta l'esito e in caso di positività verrà immediatamente sottoposta al tampone.
Che tipo di test è?
Un test rapido che dice se la persona ha già avuto un contatto con il Covid-19, ma per sapere se è ancora positiva serve che venga sottoposta a tampone. In attesa del risultato del tampone, l'individuo dovrà osservare l'isolamento fiduciario. Per fortuna, ora, la malattia si sta diffondendo in maniera asintomatica ma altri soggetti contagiati potrebbero rimanere contagiati con sintomi.
Può sbagliare?
Sì, può sbagliare. Viene usato a fini di conoscenza dello stato immunitario delle persone. Ma la prima cosa che ci deve guidare sono i sintomi e non i risultati dei test dei quali dobbiamo fidarci poco perché questa malattia riserva dei trucchetti, purtroppo.
Le scuole saranno informate?
Sicuramente e i risultati verranno pubblicati sotto anonimato. Poi trasmetteremo i dati al ministero di Pubblica istruzione.
C'è preoccupazione da parte vostra per l'aumento costante dei contagi?
Sicuramente sì. Sono tre settimane di fila che i contagi stanno crescendo e temiamo possa accelerare. Le caratteristiche sono diverse, per ora è importante essere veloci nell'isolare i focolai. Per il momento la capacità è buona in tutto il Paese e chi viene identificato come positivo è perché lo cerchiamo noi. Però è un problema numerico: a Milano è molto buona questa velocità, ma se i casi superassero i 350 casi al giorno la nostra rapidità verrebbe saturata.
Qual è la cosa importante da fare ora?
Rassicurare tutti che se manteniamo comportamenti di cautela il virus si diffonde poco, altrimenti nessuno al mondo sarebbe in grado di rincorrere un'epidemia di queste dimensioni. Dobbiamo affidarci alla responsabilità individuale delle persone.
Come vede l'inizio dell'anno scolastico?
La scuola non è un luogo molto pericoloso dal punto di vista della trasmissione, però è un luogo in cui vanno tantissime persone quindi se i comportamenti di cautela vengono osservati si può vivere la riapertura in sicurezza.
E per quanto riguarda i trasporti?
Sono convinto che questa malattia viaggia con le relazioni sociali, specialmente i viaggi. Mantenere capienze ridotte e la mascherina, oltre a scaglionare gli orari, credo sia un atteggiamento positivo. Non è una ricetta, è buonsenso fare tutto il possibile. L'attenzione, senza terrorizzare nessuno, è importante non cali.
(Ha collaborato Davide Arcuri)