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Identificato il tassista che ha rifiutato il pagamento con il Pos e insultato i passeggeri

Danno di 1200 euro per i turisti australiani aggrediti da un tassista che prima si è rifiutato di accettare il pagamento con il bancomat, e poi ha scagliato i loro bagagli a terra: ora l’uomo rischia la sospensione la licenza. I passeggeri: “Non torneremo più”
A cura di Francesca Del Boca
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Due turisti australiani, padre e figlia in Italia. Si trovano qui per un matrimonio sul lago di Como e viaggiano sul taxi che li porterà nel loro hotel milanese, zona stazione Centrale.

Sarà l'ultima immagine di una città che vogliono dimenticare. "Non torneremo più a Milano". Cosa è accaduto su quel taxi?

Un danno di 1200 euro

Succede tutto al momento di pagare la corsa, quando mostrano il bancomat al conducente. L'uomo al volante prima si rifiuta di accettarlo, nonostante da giugno sia obbligatorio. Poi cede, ma va su tutte le furie.

Dopo aver insultato i due viaggiatori, con toni sempre più alti, prende infatti i loro bagagli e li scaglia con violenza a terra. Mandando in frantumi i preziosi souvenir al loro interno, dei costosi soprammobili in puro vetro di Murano: un set di bicchieri da vino e arredamento da tavola di lusso. Il danno è di circa 1200 euro, ovvero il costo complessivo degli oggetti in vetro.

Ma non è finita. Davanti alle pressanti richieste di risarcimento da parte dei passeggeri, scappa con le portiere ancora aperte. Sgomma via sull'asfalto di via Tenca, lasciando i due a bocca aperta sul marciapiede.

Il tassista è stato identificato

Inseguito dalla polizia, che aveva immediatamente ricevuto una segnalazione da parte dei due turisti, il tassista è stato fermato e identificato. Davanti agli agenti si è reso disponibile a risarcire il danno (anche se con soli 250 euro), ma lo attenderà comunque presto un procedimento disciplinare. E, probabilmente, la sospensione della licenza.

In pericolo

"Mi sono sentito minacciato, in un contesto ostile, perfino in pericolo", ha detto a La Repubblica uno dei due, il papà di 43 anni. Si chiama Philip, è un broker assicurativo a Melbourne. E ancora non se ne fa una ragione. "In tutte le parti del mondo si può pagare qualsiasi cifra con la carta".

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