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I figli di “mamma Isis” tornati in Italia dopo 5 anni in Siria: “Spaventati, ma in salute”

I quattro figli di Alice Brignoli, la foreign fighter italiana arrestata martedì mattina in Siria, sono rientrati in Italia con la madre e sono stati affidati alle cure di una casa famiglia. Erano con la madre in un campo profughi: a Fanpage.it il comandante del reparto anticrimine del Ros di Milano, tenente colonnello Andrea Leo, ha detto che “i bambini erano spaventati ma in buona salute” e che la madre “non ha istruito i figli al reclutamento e al combattimento”. La donna aveva cercato di convincerli che trasferirsi in Siria era la scelta giusta, ma inutilmente: “erano contentissimi di tornare in Italia”.
A cura di Giorgia Venturini
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I figli di Alice Brignoli al loro arrivo in Italia dalla Siria
I figli di Alice Brignoli al loro arrivo in Italia dalla Siria

Sono stati affidati a una casa famiglia i quattro figli minorenni di Alice Brignoli, la foreign fighter italiana scappata da Bulciago, nella Brianza lecchese, nel 2015 con il marito e gli allora tre figli minorenni (il quarto è nato in seguito) per unirsi ai combattenti dello Stato Islamico, arrestata all'alba di martedì 29 settembre in Siria durante un'operazione dei carabinieri del Ros. I minori, di 11, 9 e 7 anni, nati in Italia, più un quarto nato in Siria, sono già stati rimpatriati e affidati alle cure di una casa famiglia. Come riferisce a Fanpage.it il tenente colonnello Andrea Leo, comandante del Reparto anticrimine di Milano del Ros, "i piccoli erano con la madre al momento dell'arresto. Sono stati trovati spaventati ma in buona salute". La donna e i quattro figli vivevano nel campo profughi di Al-Hol, nel nord-est della Siria, da quando, dopo la sconfitta del Califfato, la donna era stata catturata dalle forze curde. Prima di esser stata trasportata in un campo profughi, Alice Brignoli, stando a quanto riferito sempre dal Ros, "non ha istruito i figli al reclutamento e al combattimento. Piuttosto aveva passato le giornate a convincerli che lasciare l'Italia e trasferirsi in Siria era la scelta più giusta". Inutilmente, però: i bambini, a detta dei carabinieri, erano infatti contentissimi di tornare in Italia. Il loro padre e marito di Alice, Mohamed Koraichi, è morto lo scorso settembre a causa di un'infezione in una prigione nella zona di Al Hassaka, nel nord est della Siria, in cui era detenuto e controllato dai combattenti curdi: a novembre a un cronista italiano aveva negato di essere un terrorista e si era detto pronto a tornare in Italia.

Marito e moglie avevano iniziato il percorso di radicalizzazione nel 2009

La coppia aveva iniziato il percorso di radicalizzazione nel 2009, in concomitanza con la nascita del primo figlio: la donna ha iniziato a indossare il velo e a studiare arabo, mentre il marito si è fatto cresce la barba e girava per il piccolo paese in provincia di Lecco con una tunica bianca. Dopo pochi mesi hanno tagliato i ponti con le famiglie. E poi, all'età di 39 anni lei e di 31 anni lui, hanno caricato i figli in macchina e hanno guidato fino alla Siria passando per la Turchia. Già nel 2016 marito e moglie erano finiti tra i sei destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare che portò all'arresto di 4 persone: Abderrahim Moutaharrik, pugile e campione di ‘muay thai' legato all’Isis e che nelle intercettazioni diceva di essere disposto a commettere attentati in Vaticano, la moglie Salma Bencharki, Abderrahmane Khachia, fratello di un martire dell'Isis morto in Siria, e Wafa Koraichi, sorella di Mohamed. Oggi invece l'arresto di Brignoli: dovrà ora rispondere di associazione con finalità di terrorismo internazionale.

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