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“Ho provato a prenotare una colonscopia, la prima data è fra un anno”: la denuncia di una consigliera regionale

Intervistata da Fanpage.it, la consigliera regionale del Pd Roberta Vallacchi ha raccontato la sua indagine sulle liste d’attesa. Nonostante i 61 milioni stanziati da Regione Lombardia, i primi posti per visite salva vita superano abbondantemente il termine previsto dalle ricette.
A cura di Enrico Spaccini
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La Regione Lombardia nei primi mesi del 2023 ha stanziato 61 milioni di euro da investire nel Welfare. Di questi, 43 milioni sono già stati impiegati per provare a ridurre le liste d'attesa per le prestazioni specialistiche negli ospedali pubblici. "Sostanzialmente servono per chiedere ai medici di fare gli straordinari", afferma a Fanpage.it la consigliera regionale del Pd Roberta Vallacchi, "è giusto che ci sia sostegno economico, ma è solo una pezza che non risolve la situazione".

La consigliera è intervenuta durante l'audizione dell'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso tenuta durante la riunione III Commissione permanente Sanità a Palazzo Pirelli. Vallacchi ha raccontato dell'indagine sulle liste d'attesa che ha condotto con particolare riferimento alla città di Lodi, dove ha ricoperto il ruolo di segretaria cittadina.

La simulazione fatta da Vallacchi

"L'avevamo fatta già in passato, poi la scorsa settimana l'abbiamo riproposta per vedere se gli interventi fatti dall'assessorato, dai solleciti alle Asst alle iniezioni di denaro, stanno funzionando", spiega la consigliera. Lo stesso Bertolaso, dopo aver presentato alcuni miglioramenti nel rispetto delle date delle ricette, ha ammesso come siano ancora critici certi ambiti, come quello oculistico e della dermatologico.

Vallacchi ha spiegato il metodo usato per le sue verifiche: dal portale Prenota Salute della Regione, ha provato a verificare la disponibilità per alcune visite con priorità B (quindi da eseguire entro 10 giorni) cercando tra gli ospedali pubblici della Asst di Lodi.

"Per una colonscopia, all'ospedale di Lodi bisogna aspettare fino al 29 aprile 2024, in quello di Codogno fino al 2 maggio 2024", elenca la consigliera, per un test cardiovascolare da sforzo la prima disponibilità a Lodi è al 20 marzo 2024 e a Codogno non c'è proprio".

Oltre alle prestazioni di importanza vitale, la simulazione è stata fatta anche sulle visite negli ambiti considerati più critici. "Per una visita oculistica a Lodi si va l’11 luglio, a Codogno il 9 agosto", legge Vallacchi dai suoi appunti , "la dermatologia negli ospedali provinciali si colloca in agosto a Casale, a Sant’Angelo e anche a Codogno".

Il centro unico di prenotazione

"Lo stesso Bertolaso ha detto che basandosi sugli ultimi dati disponibili, 1,5 milioni di cittadini lombardi hanno ricevuto risposte con tempi fuori da quelli previsti dalla ricetta", ribadisce Vallacchi. Quello che la consigliera e il gruppo Pd sostengono, è che manchi una "programmazione del pubblico verso il privato convenzionato".

In poche parole, per come è organizzata oggi la sanità in Lombardia, il privato convenzionato decide quali prestazioni mettere a disposizione: "Così rispondono solo alle richieste più remunerative, e non alle reali necessità", sostiene Vallacchi, "dovrebbe essere il pubblico a programmare le prestazioni anche per il privato".

Parte della soluzione potrebbe arrivare dalla creazione di un Cup centralizzato che funzioni. "Lo stiamo chiedendo dal 2016, a dire la verità", fa notare la consigliera del Pd, "ad oggi risulta che i sistemi informatici delle Asst all'interno della stessa Ats hanno problemi a comunicare persino tra di loro". L'assessore Bertolaso ha dichiarato che sarà pronto entro la fine del 2023 e che sarà disponibile per il 2024: "Vedremo, mancano sei mesi".

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