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Guerra in Ucraina, Caritas ambrosiana lancia una raccolta fondi: “I più deboli pagano il prezzo più alto”

La Caritas Ambrosiana ha lanciato una raccolta fondi per aiutare le vittime del conflitto in Ucraina: “La guerra non è mai la strada giusta per rispondere alle aspirazioni di giustizia e dignità coltivate dai popoli”, ha detto il direttore della Caritas.
A cura di Ilaria Quattrone
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"In questo momento difficile abbiamo bisogno di sentire che non siamo soli": a dirlo è stato il direttore di Caritas-Spes Ucraina don Vyacheslav Grynevych che ha voluto lanciare un appello. In queste ore difficili, tutte le chiese ucraine si stanno unendo per offrire aiuti ai civili vittime del conflitto tra la Russia e l'Ucraina. A preoccupare è anche l'elevato numero di profughi che sta tentando di lasciare le proprie città nella speranza di poter trovare riparo nei paesi confinanti.

La raccolta fondi

Per questo motivo la Caritas Ambrosiana, che da anni collabora con le chiese ucraine, ha scelto di potenziare l'aiuto attivando una raccolta fondi. Su tutto il territorio ucraino, che dal 2014 ha aiutato 800mila persone, ci sono diciannove centri che hanno bisogno di generi alimentari, prodotti per l'igiene, medicinali, fornitura di acqua potabili e coperte. Questi 19 centri saranno sostenuti e aiutati da tutte le Caritas europee. Le Caritas di Polonia, Romania e Moldavia si sono attivate per accogliere tutti coloro che fuggono dalla guerra.

Caritas Ambrosiana ha quindi deciso di attivare una raccolta fondi. Per sostenerla basterà seguire le istruzioni pubblicate sul sito della Caritas: "La guerra non è mai la strada giusta per rispondere alle aspirazioni di giustizia e dignità coltivate dai popoli", ha detto il direttore Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana che ha aggiunto come siano proprio i più deboli a pagare il prezzo più alto: "L'uso delle armi non porta alla soluzione dei conflitti". Caritas specifica inoltre che per il momento non effettua raccolte di vestiti, generi alimentari, medicinali o coperte perché, vista la situazione, non è possibile garantire il trasporto di questi prodotti.

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