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Green pass sul lavoro, la prima giornata di controlli dei carabinieri a Milano raccontata da Fanpage

Primo giorno di green pass obbligatorio sul lavoro per tutti. Fanpage.it ha avuto l’occasione di accompagnare i carabinieri dei Nas in tre supermercati e un centro medico di Milano per i controlli dei militari. Tra certificazioni verdi, registri per gli esterni, mascherine e distanziamento sociale: ecco come è andata.
A cura di Filippo M. Capra
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Primo giorno di green pass obbligatorio per tutti i dipendenti sul luogo di lavoro. A Milano, Fanpage.it ha avuto l'opportunità di seguire i carabinieri dei Nas impegnati nei controlli per stabilire che tutti i datori di lavoro, titolari di aziende e responsabili vari facessero seguire le regole ai collaboratori e ai fornitori esterni, che devono presentare a loro volta all'ingresso la certificazione verde compilando un modulo specifico.

In giro con i carabinieri dei Nas per i controlli sul green pass

In totale, abbiamo accompagnato i carabinieri all'interno di tre supermercati e un centro medico. In tutti i casi, i dipendenti interpellati e scelti a campione hanno mostrato il green pass valido, seguito da un documento di identità che confermasse come la certificazione verde appartenesse proprio a loro. Inoltre, i carabinieri hanno verificato il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e del distanziamento sociale, oltre a controllare i registri delle persone già scansionate al loro ingresso per il turno di lavoro e a tutti gli esterni che fino a quell'ora fossero entrati nei luoghi controllati. In generale, quindi, il primo giorno di controlli per l'introduzione del green pass obbligatorio non ha portato ad allontanamenti o conseguenze particolari perché tutti i controllati hanno rispettato le indicazioni governative.

Protesta in città e all'università contro il green pass

E in concomitanza con l'entrata in vigore della certificazione obbligatoria anche sul posto di lavoro, sono nate diverse proteste in tutta la città di lavoratori che si sono schierati contro la decisione. Dai presìdi davanti alla sede dell'Amsa di via Primaticcio a quella della Dhl di Settale, dove una trentina di dipendenti dei SI Cobas hanno protestato fuori i cancelli. Problemi anche all'università statale di Milano dove alcuni studenti hanno protestato per la stessa ragione, applicata alla frequentazione delle lezioni in presenza.

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