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Giornata del fiocchetto lilla sui disturbi alimentari, Letizia Moratti: “Aggravati dalla pandemia”

“La pandemia ha provocato sofferenze psicologiche per tanti giovani, aggravando il fenomeno dei disturbi del comportamento alimentare che colpiscono 1 adolescente su 10”. Lo ha scritto Letizia Moratti in occasione della Giornata nazionale del fiocchetto lilla.
A cura di Francesco Loiacono
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Una delle foto della mostra Ri-scatti (di Silvia Bevilacqua)
Una delle foto della mostra Ri-scatti (di Silvia Bevilacqua)

Il 15 marzo è la Giornata nazionale del fiocchetto lilla che mira a sensibilizzare sul tema dei disturbi alimentari. Tante le iniziative, anche in Lombardia, per contrastare un fenomeno che, come affermato dalla vice presidente Letizia Moratti, la pandemia ha contribuito ad alimentare, soprattutto nei giovani: "La pandemia ha provocato sofferenze psicologiche per tanti giovani, aggravando il fenomeno dei disturbi del comportamento alimentare che colpiscono 1 adolescente su 10", ha scritto Moratti su Twitter definendo i Dca (Disturbi del comportamento alimentare) "ormai una vera e propria emergenza sanitaria".

La vice presidente della Lombardia: Non c'è salute senza salute mentale

"Non c'è salute senza salute mentale", ha aggiunto la vice presidente della Lombardia, regione nella quale a breve partirà la sperimentazione per offrire gratuitamente, nelle costituende case di comunità (strutture previste dalla nuova legge sulla sanità), un servizio psicologico di base. Alla giornata nazionale, che si celebra dal 2018 nella data in cui un padre, Stefano Tavilla, perse la figlia 17enne Giulia in lista d'attesa per un ricovero in una struttura dedicata alla bulimia, ha partecipato anche l'Azienda socio sanitaria territoriale Gaetano Pini-Cto: "È molto importante parlarne in questo periodo di pandemia perché, come ha rilevato il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, le misure di contenimento del Covid-19 aumentano il rischio di ricadute e peggioramento dei disturbi dell’alimentazione o nonché l’insorgenza di nuovi casi", ha spiegato il direttore della Nutrizione Clinica dell’Asst Pini-Cto, la dottoressa Michela Barichella.

L'Asst di Monza tra le capofila della cura dei Dca

A Monza la locale Asst è stata una delle prime ad aprire dei servizi dedicati ai complessi disturbi alimentari, come il servizio per i Disturbi dell’alimentazione all’interno della struttura complessa di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, dove si trovano un day hospital, un ambulatorio specialistico e dove c'è la possibilità di ricovero in degenza ordinaria per pazienti più gravi. Il professor Massimo Clerici e la professoressa Renata Nacinovich, rispettivamente a capo della struttura di Psichiatria e di quella di Neuropsichiatria infantile, spiegano che "le richieste di aiuto e di intervento sono aumentate almeno del 30 per cento negli ultimi anni, anche in correlazione con la pandemia da Covid-19, con quadri caratterizzati da età di esordio minore, maggior gravità dei sintomi alimentari e maggiore associazione di altri sintomi psichici e disturbi mentali. In età evolutiva – aggiungono i due professionisti – si possono osservare inoltre quadri specifici come l’Arfid (Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo) che colpisce nel 30 per cento dei casi maschi con esordio nell’infanzia o nella prima adolescenza".

La foto di Silvia Bevilacqua
La foto di Silvia Bevilacqua

La raccolta fondi con la mostra Ri-scatti

Tra le iniziative organizzate per la Giornata nazionale del fiocchetto lilla da segnalare quella dell'associazione Erika onlus, che opera nel contesto del Centro per la cura dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione dell’Asst Grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano. Grazie al progetto della mostra fotografica "Ri-scatti. Fino a farmi scomparire", ospitata al Pac (Padiglione d’arte contemporanea di Milano) dal 15 al 24 ottobre 2021, sono stati infatti raccolti oltre 28mila euro. I soldi serviranno per implementare gli interventi clinici psicologici specificatamente rivolti a ragazzi con esordio recente di malattia, al fine di velocizzare le cure e prevenire l’aggravio della patologia.

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