Frecciarossa deragliato a Lodi, chieste pene per 11 anni: nel mirino Rfi e Alstom

La sostituta procuratrice di Lodi Giulia Aragno ha chiesto condanne per un totale di 11 anni e 3 mesi di reclusione nel processo di primo grado per il deragliamento del treno Frecciarossa 9595 Milano – Salerno avvenuto il 6 febbraio 2020 nel Basso Lodigiano, in corrispondenza di uno scambio tra Livraga e Ospedaletto. Nell'incidente hanno perso la vita due macchinisti, e sono rimaste ferite 32 persone, di cui 10 con lesioni gravi.
Le indagini hanno ricostruito la catena di errori che avrebbe portato al disastro ferroviario. Secondo gli inquirenti, poche ore prima del deragliamento due operai Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) – già giudicati nel 2023 con rito abbreviato e condannati a un anno e 8 mesi – avrebbero installato sullo scambio numero 5 del Posto Movimento Livraga un attuatore prodotto da Alstom Ferroviaria a Firenze un anno e mezzo prima, rivelatosi difettoso. Su quel componente venne, infatti, accertata un’inversione dei fili 16 e 18 nel cablaggio interno, un errore che avrebbe compromesso il corretto allineamento dello scambio e reso possibile l’apertura del binario durante il passaggio del convoglio.
Proprio su questo punto si concentra parte delle richieste della Procura: per l’operaio interinale di Alstom ritenuto responsabile del cablaggio errato la pena richiesta è di un anno e 11 mesi, mentre per il collaudatore che firmò la scheda attestante la regolarità del prodotto sono stati chiesti 2 anni di reclusione. A processo anche due quadri della multinazionale, considerati responsabili delle procedure di progettazione e produzione di quel tipo di attuatori: per Andrea Morganti la richiesta è di 2 anni e 4 mesi, mentre per Francesco Muscatello è stata avanzata una richiesta di un anno e 11 mesi.
La pena più elevata, 2 anni e 10 mesi, è stata, invece, chiesta per Valerio Giovine, direttore della produzione di Rfi dal 2019, accusato di non aver garantito un adeguato sistema di supervisione e controllo sulle procedure di manutenzione e riattivazione della linea.
Il deragliamento
Il Frecciarossa 9595, partito da Milano alle 5.10 e diretto a Salerno, è deragliato alle 5:34 a causa di uno scambio rimasto aperto. La carrozza di testa, uscita a grande velocità dal binario, si è staccata dal resto del treno ed è finita nei campi, ribaltandosi. Nell'impatto hanno perso la vita i due macchinisti, Mario Dicuonzo e Giuseppe Cicciù, tra i primi a rendersi conto dell’anomalia, ma senza il tempo necessario per evitare la tragedia.
Il procedimento in corso punta proprio a chiarire tutte le responsabilità, lungo una filiera complessa che coinvolge sia Rfi sia Alstom, mettendo al centro la fragilità di un sistema che, in più punti, non avrebbe funzionato come previsto, contribuendo a uno dei più gravi incidenti ferroviari degli ultimi anni.