86 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Fratelli d’Italia vuole che Regione Lombardia vieti le carriere alias nelle scuole

Il consigliere Giacomo Zamperini ha presentato una mozione affinché la Regione vieti alle scuole della Lombardia di iscrivere gli studenti con il nome che corrisponde alla propria identità di genere anche se diversa da quello anagrafico.
86 CONDIVISIONI
Immagine

Sempre più scuole (29 al momento) e università lombarde hanno introdotto la possibilità per gli studenti di iscriversi con le cosiddette "carriere alias", ovvero quel protocollo che permette alle persone di comparire nei documenti interni con il nome che corrisponde alla propria identità di genere anche se diversa da quello anagrafico. Ma Fratelli d'Italia ha presentato una mozione affinché Regione Lombardia vieti questa possibilità.

La carriera alias nelle scuole

La possibilità per gli studenti di iscriversi a scuola e all'università con il nome che corrisponde alla propria identità di genere e non quello anagrafico è uno strumento che garantisce il diritto allo studio anche a chi non si identifica con il proprio sesso biologico. Lo scorso maggio anche l'Università Statale degli Studi di Milano ha ammesso le carriere alias, senza la necessità di presentare alcuna certificazione di incongruenza di genere.

Ma per Fratelli d'Italia la carriera alias nella scuole non è un modo per tutelare le persone, bensì un "capriccio" che "non rispetta la legge". A dirlo è il consigliere regionale lombardo Giacomo Zamperini, che ha presentato una mozione affinché la Regione si impegni a vietare questo strumento in tutti gli istituti scolastici ed "eventuali progetti educativi ad essa connessi, ispirati alla teoria di genere".

La mozione di Fratelli d'Italia

"Tutto quello che confonde i diritti con i capricci non possiamo che guardarlo con preoccupazione. Noi chiediamo che le istituzioni scolastiche rispettino la legge: non si tratta di discriminare, bensì di fissare dei paletti dal punto di vista educativo", spiega il consigliere, che poi aggiunge: "Non voglio sminuire il disagio, la curiosità o la voglia dei ragazzi di rendersi protagonisti della vita scolastica, ma dare loro sempre ragione non sempre è una cosa utile. Dobbiamo pensare come un buon padre di famiglia, e agire di conseguenza".

Leggendo la mozione, però, quella di Zamperini e degli altri firmatari sembra infatti una battaglia conservatrice e omofoba, in quanto sostiene che "l’implementazione della carriera alias è potenzialmente dannosa per gli stessi studenti che la richiedono in quanto porta a consolidare una percezione soggettiva", che – scrivono – "temporanea e risolta spontaneamente nella maggiore età".

Non solo per i consiglieri di FdI l'identità di genere delle persone sarebbe addirittura dovuta "in gran parte, come confermato da numerose testimonianze, alle influenze che i giovani subiscono in società, sia da amici, da internet, le reti sociali e gli altri media". Ed è in base a questa convinzione di Zamperini (per la verità non confermata da fonti scientifiche) che "la carriera alias peggiora questa situazione di confusione, rafforzando in molti minorenni l’errata convinzione di essere nati "nel corpo sbagliato".

Insomma per Fratelli d'Italia il tema non è legislativo, che comunque sarebbe pretestuoso, ma ideologico: per loro, nel 2023, l'identità di genere diversa da quella biologica è ancora qualcosa che si può superare, forse perfino "curare".

Insorge il Movimento 5 Stelle

I primi a replicare alla mozione di FdI sono i consiglieri del Movimento 5 Stelle, che hanno immediatamente chiesto di ritirare la proposta in Consiglio regionale.

“È più forte di loro, è sempre una questione di "supremazia". Dopo averci spiegato che hanno amici gay che trattano come fossero normali, ora cercano di normalizzare i ragazzi affetti da disforia cercando di abolire la "carriera alias" nelle scuole e università che l'hanno adottata. Unico strumento che tutela e accompagna quest* giovani nel difficile e spesso doloroso percorso. Ma loro se ne fregano”, scrivono gli ex grillini.

”Pavidi, – continuano – aspettano la chiusure delle scuole per portare in Aula una mozione infame che avrebbe mobilitato studenti delle scuole secondarie e delle università. Ma se pensate che non esista un'opposizione vi sbagliate”.

86 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views