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“Favori ai pm Venditti e Mazza in cambio di contratti per le intercettazioni”: indagato Cristiano D’Arena

Cristiano D’Arena è indagato per corruzione nell’indagine sul cosiddetto “sistema Pavia”. L’imprenditore avrebbe venduto auto all’ex procuratore aggiunto Mario Venditti e al pm ora a Milano Paolo Mazza a prezzi “favorevoli” in cambio di contratti per le apparecchiature per le intercettazioni.
A cura di Enrico Spaccini
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Cristiano D’Arena (a sinistra), Mario Venditti (al centro) e Paolo Mazza (a destra)
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C'è anche il nome di Cristiano D'Arena tra gli indagati a Brescia nell'inchiesta sul cosiddetto "sistema Pavia". Si tratta dell'imprenditore titolare della Esitel, ovvero la società che per anni avrebbe avuto "l'affidamento pressoché esclusivo" del noleggio degli apparati di intercettazioni per la Procura pavese, e alla guida della Cr Service, la ditta che forniva il noleggio delle vetture per le indagini. L'ipotesi di reato attribuita a D'Arena è di corruzione in quanto, secondo l'accusa, avrebbe venduto auto all'ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, e all'ex pm di Pavia, Paolo Mazza, a prezzi favorevoli in cambio dei contratti per le apparecchiature per le intercettazioni.

A dare notizia delle indagini a carico di D'Arena è il quotidiano locale La Provincia Pavese. Circa un mese fa, si sono svolte le perquisizioni nei confronti dell'imprenditore che hanno portato al sequestro di telefoni e computer. Dispositivi che sono ancora nelle mani dei pm di Brescia, in quanto D'Arena ha rinunciato a portare avanti il ricorso al Tribunale del Riesame. "Siamo certi di riuscire a dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati", ha dichiarato il suo legale, Andrea Omini.

Secondo l'accusa, D'Arena avrebbe venduto a Venditti e Mazza auto a prezzi favorevoli in cambio di contratti con la Esitel, l'azienda che almeno fino al 2021 ha fornito le apparecchiature per le intercettazioni in modo "quasi esclusivo" alla Procura di Pavia, e dell'affidamento "esclusivo a Cr Service del noleggio di autovetture in misura incongrua rispetto alle esigenze investigative". Tra le "varie utilità" di cui avrebbero goduto i due magistrati, citati anche "pranzi al ristorante" e "lavori gratuiti di manutenzione alle auto".

In particolare, a D'Arena viene contestata la vendita di tre auto: un'Audi Q5 venduta a Venditti per 20mila euro, una Mercedes acquistata da Mazza da una società di Moncalieri e poi rivenduta alla società di D’Arena, e una Bmw ceduta ad Antonio Scoppetta (già condannato per corruzione a 4 anni e 6 mesi) per 8mila euro. "Nessuna auto è stata venduta a prezzo di favore", ha affermato l'avvocato Omini, che rappresenta Cristiano D'Arena, "i pranzi e le cene al ristorante sempre pagati dai magistrati". Non risulta indagato, invece, il fratello Raffaele.

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