Famiglia sfrattata a Milano: “Ci hanno raddoppiato l’affitto, da 770 a 1300 euro per un bilocale in periferia”

Nella regione italiana con più sfratti, la Lombardia, martedì mattina abbiamo seguito due famiglie che aspettavano l’esecuzione di uno sfratto: l’emergenza abitativa si fa sempre più grave a Milano dove i canoni di affitto continuano a crescere.
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Sospiro di sollievo per due famiglie che nella giornata di martedì rischiavano di essere sfrattate a Milano. Entrambe originarie dello Sri Lanka, aspettavano l'ufficiale giudiziario e la forza pubblica: gli sfratti sono stati rimandati a gennaio del prossimo anno. L'emergenza abitativa colpisce sempre più forte a Milano, mentre al Senato della Repubblica un disegno di legge vorrebbe velocizzare le procedure di sfratto.

1300 euro per 58 metri quadrati in viale Monza

Il primo caso riguarda una famiglia con tre figlie minorenni, in viale Monza da più di dieci anni. Al termine del contratto, la proprietà ha proposto il rinnovo quasi raddoppiando il canone che sarebbe passato da 770 euro a 1300 euro, per un appartamento di 58 metri quadrati. Ce lo racconta Nilushan, 47 anni, incontrato stamattina dopo il rinvio dello sfratto:

"Sono in Italia dal 2004, sono in questa casa da 13 anni, ho sempre pagato, il proprietario aveva fatto la disdetta a fine anno scorso e ha chiesto lo sfratto dopo due mesi. Qui è diventato troppo costoso, con uno stipendio è impossibile".

"Dal 2013 ho cominciato a fare domanda per la casa popolare, dodici anni fa – spiega Nilushan – tutti gli anni. Ora invece aspettiamo l'alloggio transitorio del Comune", attraverso i Sat (servizi abitativi transitori) che vengono attivati per le situazioni di emergenza.

"Milano non è più una città per chi lavora nei servizi, nel lavoro di cura, con salari bassi, in una città sempre più gentrificata, in un quartiere dove siamo oggi, viale Monza, dove i canoni stanno raddoppiando, anche triplicando in alcuni casi, ci dice che la città è fuori controllo" spiega a Fanpage.it Giacomo Manfredi del Sicet (Sindacato Inquilini Casa e Territorio) al fianco della famiglia di Nilushan.

Come intervenire in una città con i valori del mercato immobiliare in continua crescita anche in zone che fino a qualche tempo fa erano considerate periferia?

Intanto dagli alloggi popolari che già esistono e che andrebbero resi disponibili: "Tra Aler [l'ente che gestisce il patrimonio pubblico di Regione Lombardia] e Comune di Milan0 – continua Manfredi – ci sono più di 10mila case sfitte".

Altro problema riguarda i casi di vera e propria emergenza abitativa con il percorso dei Sat:

"Nel caso dello sfratto di oggi c'è una domanda per un Sat presentata a novembre 2024 – continua Manfredi – con una risposta positiva, richiesta in maniera insistente da noi, arrivata solo questa estate e che non ha ancora avuto una soluzione concreta. Questo è un caso tra tanti, parliamo di centinaia di famiglia in attesa di un alloggio Sat. Serve un cambio di visione, il Comune deve iniziare ad avere una programmazione più puntuale con assegnazioni più veloci".

Incinta al settimo mese: sfratto rinviato nei giorni del parto

Nell'altro caso c'è una famiglia con un figlio disabile di 9 anni: la donna, 40enne, è incinta e il parto è previsto proprio in concomitanza dello sfratto di gennaio. La coppia, con il marito che lavora come magazziniere, ha avuto difficoltà all'inizio dell'anno nel pagamento del canone d'affitto con una morosità di circa un migliaio di euro, cifre riportate dal Sicet stamattina davanti al picchetto antisfratto convocato sotto l'abitazione della famiglia, nella zona nord di Milano.

Intanto sabato 22 novembre è stata convocata una manifestazione a Milano dai comitati per il diritto alla casa.

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