Famiglia con tre bimbe finisce a vivere per strada: “Non ci possiamo più permettere un affitto a Milano”

Erika Palmas e Omar Haoufadi, 27 e 31 anni, e le loro tre bambine di 3 anni, 2 anni e 7 mesi, si sono ritrovati senza una casa. Prima pagavano un regolare affitto in città, ma quando una delle bimbe si è ammalata, la vita lavorativa del padre è stata stravolta per badare alle figlie a casa, mentre la compagna era con la piccola in ospedale. Perso il lavoro, la famiglia è stata sfrattata e dopo un mese in un albergo convenzionato con il Comune di Milano oggi vive in mezzo alla strada.
"Avevamo una casa, poi non siamo più riusciti a pagare"
"Da oggi siamo per strada – dice Erika, spingendo un passeggino doppio per trovare un punto in cui ripararsi dalla pioggia -, non sappiamo dove andare, anche se fino a un mese fa avevamo una casa in affitto".
Per comprendere il dramma di questa famiglia bisogna riavvolgere il nastro a dicembre 2020: "Da quel mese – continua Erika – siamo entrati in una casa in affitto con regolare contratto, abbiamo sempre pagato, finché una delle nostre figlie si è ammalata ed è stata per lungo tempo in ospedale. Omar aveva un lavoro, ma l'ha perso perché è dovuto rimanere a casa con una delle bambine mentre io ero con l'altra in ospedale (la terza non era ancora nata, ndr)".
Erika e Omar non possono contare sul supporto delle rispettive famiglie: "È stato difficile soprattutto quando nessuna delle tre andava all'asilo – spiega Erika -, non sapevamo a chi affidarle e quando io ho provato a cercare un lavoro, il fatto di avere figlie piccole mi ha chiuso tutte le porte. Nel frattempo il mio compagno faceva qualche lavoretto, ma quello che entrava bastava solo per il cibo e le cose essenziali per le bambine ".
Lo sfratto, l'hotel, la strada
La famiglia viene sfrattata e il 18 marzo lascia l'appartamento. Viene quindi collocata dal Comune di Milano in un albergo convenzionato in città: "Per i primi 30 giorni – precisa Erika – il Comune ha coperto la maggior parte delle spese di pernottamento in hotel, ma dal 31esimo giorno (come prevede il regolamento, ndr) avremmo dovuto pagare a metà".
Il costo è di 150 euro a notte, dunque 75 euro la famiglia e gli altri 75 il Comune: "Sarebbero stati 750 euro per soli dieci giorni – commenta Erika -, una cifra del genere ce la possiamo a stento permettere per un mese, perciò abbiamo rifiutato".
Il meteo è avverso, sono iniziate le vacanze di Pasqua e le piccole non possono andare all'asilo: "Siamo usciti stamattina dalla stanza d'hotel con tutte le nostre cose – raccontano Erika e Omar -, ma non poteva esserci giorno peggiore per ritrovarci in mezzo a una strada".
"Vedere la mia compagna e le mie figlie così mi fa sentire veramente male – dice Omar -, recentemente ho ottenuto un lavoro a tempo indeterminato, ma trovare una casa a Milano, anche in una zona molto periferica, è difficilissimo, noi possiamo permetterci al massimo 700 euro al mese d'affitto e siamo in cinque. Non avendo la macchina dobbiamo tenere in considerazione anche il mio lavoro e l'asilo delle nostre figlie".
"Quando sanno che ci sono le bambine – aggiunge Erika – trovano sempre una scusa per non affittarcela. In questo momento vorrei solo un posto coperto dove portarle. Vederle così, mentre fuori piove e c'è il vento, è terribile. Ho paura che qualcuno, vedendoci per strada, possa portarmele via". La coppia ha anche fatto richiesta per ottenere una casa popolare, ma i tempi sono lunghi e la domanda è stata inoltrata solo lo scorso novembre.
La chiamata dai servizi sociali arriva a metà pomeriggio: c'è un posto per Erica e le bambine in un dormitorio della città. Un sollievo temporaneo, per Erika, Omar e le bambine, in attesa di riavere la stabilità che tanto desiderano.