Fabrizio Corona rischia di tornare in carcere: chiesta la revoca ai domiciliari per l’uso dei social
Sarà il collegio di giudici della Sorveglianza nell'udienza dell'8 marzo a decidere se per Fabrizio Corona si riapriranno le porte del carcere. Le sorse settimane infatti, il giudice della Sorveglianza Marina Corti ha proposto la revoca del "differimento pena" e quindi il ritorno in carcere di Corona, ora in detenzione domiciliare: la richiesta arriva dopo una serie di violazioni delle prescrizioni da parte dell'ex agente fotografico. Spetterà quindi al collegio dei giudici della Sorveglianza avere l'ultima parola, come è stato stabilito nell'udienza di oggi mercoledì 17 febbraio relativa ad un altro procedimento in cui si deve stabilire se Corona debba o meno tornare in carcere. Da qui la riunione dei due procedimenti in un'unica udienza fissata per l'8 marzo.
La richiesta di revoca per aver usato i social
La richiesta del giudice Corti arriva dopo che lo scorso autunno aveva diffidato l'ex fotografo dal partecipare a programmi tv. Mentre in un'udienza a novembre un altro magistrato aveva invitato Corona ad attenersi alle regole: anche in questo caso al centro del rimprovero ci sarebbero state le comparse di Corona in televisione. Così dopo la diffida, ora è arrivata anche la revoca ai domiciliari: per l'ex fotografo infatti si erano aperte le porte del carcere di San Vittore nel dicembre del 2019 quando a causa di una sua riconosciuta patologia psichiatrica era stato traferito prima in una casa di cura e poi sottoposto ai domiciliari. La situazione per Corona dall'8 marzo potrebbe ritornare ancora al punto di partenza: avrebbe infatti violato le prescrizioni utilizzando continuamente i social network, divieto invece esplicitato proprio dai magistrati. Per ora però Corona resta ai domiciliari: il giudice ha deciso sì di proporre la revoca ai giudici, senza disporre però, in attesa della decisione del collegio, il rientro in carcere in via provvisoria.