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Evade 1 milione di euro per comprare gioielli e giocare ai casinò: arrestato imprenditore agricolo

La guardia di finanza ha arrestato un imprenditore agricolo pavese per evasione fiscale e autoriciclaggio. Il 58enne avrebbe evaso le tasse per un milione di euro e avrebbe emesso fatture false per coprire l’acquisto di gioielli e orologi.
A cura di Enrico Spaccini
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Un imprenditore agricolo è stato arrestato dalla guardia di finanza di Pavia con l'accusa di evasione fiscale e autoriciclaggio. Secondo gli investigatori, il 58enne avrebbe ottenuto "illecitamente" la riqualificazione del parco Moruzzi, al confine con li Navigliaccio, ma non avrebbe mai eseguito i lavori. Inoltre, gli investigatori avrebbero scoperto che l'imprenditore, che avrebbe avuto una residenza fittizia all'estero, si sarebbe sottratto al pagamento di cartelle esattoriali accumulando un debito di oltre 1 milione di euro.

L'indagine della guardia di finanza è partita dagli approfondimenti eseguiti sull'appalto da 193mila euro per la riqualificazione di parco Moruzzi a Pavia. I lavori erano stati aggiudicati a una società di San Donato Milanese, ma in realtà sarebbero stati "illecitamente assegnati per una quota di 132 mila euro" al 58enne. Questo, però, non avrebbe avuto alcun titolo per eseguire i lavori e non li fece mai.

Indagando sull'imprenditore, gli investigatori hanno scoperto che avrebbe una residenza fittizia all'estero, in Ungheria. Il 58enne avrebbe, poi, trasferito ingenti somme di denaro da un conto all'altro per nasconderli e ne avrebbe usato una certa parte per giocare ai casinò. Sarebbe, poi, emerso che l'imprenditore sarebbe stato oberato da numerose cartelle esattoriali e si sarebbe sottratto a un debito erariale di 1 milione di euro.

L'imprenditore pavese risulta accusato anche di autoriciclaggio. Per i finanzieri, avrebbe emesso fatture per operazioni false "in danno di una società aggiudicataria di una commessa pubblica". Soldi ricevuti con finte fatture per coprire l’acquisto di gioielli e orologi. Il 58enne avrebbe anche subappaltato lavori in modo fraudolento, in particolare a una società già in liquidazione da anni, emettendo una fattura falsa da 65mila euro.

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