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Inchiesta sull’urbanistica a Milano

Emanuele, inquilino del cantiere Syre bloccato a Milano: “La mia casa è pronta ma non ci posso entrare”

L’intervista di Fanpage.it a Emanuele M., 54 anni, che ha comprato casa all’interno del grattacielo Cantiere Syre (ora sotto indagine della Procura di Milano). “È stato un fulmine a ciel sereno, non ce l’aspettavamo. Provo tanta frustrazione, non so cosa potrà succedere”
A cura di Francesca Del Boca
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"La mia casa è finita, l'ho vista con i miei occhi solo poche settimane fa. Ma non ci posso entrare, e chissà se riuscirò a farlo presto". Il motivo è che l'appartamento di Emanuele M., 54 anni, fa parte del Cantiere Syre nel quartiere San Siro, condominio di nuovissima costruzione a due passi dallo stadio Meazza ora bloccato dalle inchieste della Procura di Milano: un grattacielo a 22 piani, affiancato da una torre più bassa da 7 livelli, con 120 appartamenti già venduti all'80 per cento e costruiti in edilizia libera su 11.543 metri quadrati di superficie.

Un progetto immobiliare di livello, non certo alla portata di tutti, con trilocali in vendita a circa 700mila euro e spazio condiviso per coworking e palestra condominiale. Un'operazione di cosiddetta "rigenerazione del territorio" su via dei Rospigliosi che ha attratto principalmente famiglie ad alto budget. "Ho scelto di comprare un appartamento con due stanze insieme alla mia compagna, era perfetto per noi", ha raccontato Emanuele, che lavora come legale in banca, a Fanpage.it. "Abbiamo fatto l'offerta nel dicembre del 2023, e il rogito un paio di mesi dopo. Due anni fa, naturalmente, non avevamo alcun sentore su quello che sarebbe accaduto dopo. Quando sono trapelate le prime notizie dell'indagine sull'immobiliare che ha travolto Milano ho seguito con interesse, fino alla stangata di un paio di giorni fa". Ovvero dell'inchiesta portata avanti dalla pm Giancarla Serafini sui progetti di The Nest in via Fontana e di Cantiere Syre, portato all'attenzione della Procura nel 2024, quando alcuni rappresentanti della Rete dei comitati della Città metropolitana di Milano avevano consegnato un esposto nelle mani dei pm.

"È stato un fulmine a ciel sereno. Fino a poche settimane prima visitavo il cantiere, l'appartamento ormai pronto. Da osservatore esterno ci sono finito dentro anche io", sempre le sue parole. "Nei mesi ho più volte contattato il costruttore per chiedere se anche noi saremmo finiti in questa tempesta, ma mi ha sempre rassicurato dicendomi che il progetto in questione era al sicuro visto che si trattava di una nuova costruzione ai sensi di un piano attuativo, non c'era la questione della SCIA come nel caso degli altri cantieri bloccati". I cui lavori, appunto, nella maggior parte dei casi sono stati fermati dalla Procura per un presunto utilizzo improprio della Segnalazione Certificata di Inizio Attività, autocertificazione che permette di avviare un’attività edilizia senza preventiva autorizzazione da parte del soggetto pubblico.

"La consegna era prevista a fine anno, con ultima visita in autunno, e in occasione del preliminare abbiamo già versato due acconti decisamente sostanziosi", circa il 40 per cento della somma totale, incluse le commissioni al costruttore. "Io e la mia compagna possiamo anche aspettare, ma tanti altri inquilini che conosciamo avevano già venduto gli appartamenti dove abitavano in precedenza o disdetto contratti di affitto". Il futuro? "Spero che l'apertura dell'inchiesta in Procura sia un atto dovuto, visto l'esposto presentato dai comitati. Così come mi auguro, nel peggiore dei casi, di riuscire a recuperare l'intera somma spesa. Il mio timore è che la fideiussione copra l'inadempienza del costruttore, non certo un sequestro penale da parte della Procura". Anche se le indagini, nonostante la recente sentenza del Tribunale del Riesame che ha di fatto smontato le ricostruzioni dei magistrati, si prospettano solo all'inizio. "Non ho un'idea personale sulla questione in generale, so solo che provo tanta confusione, tanta frustrazione. E posso affermare che, oltre alle famiglie che si ritrovano sospese, senza le case che hanno comprato, l'impatto sull'economia di una città che si stava trasformando in una capitale europea è devastante".

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