È stato riconsegnato il cucciolo di alpaca rubato in una fattoria: “Più morto che vivo”
Sarà stato per un rimorso del ladro, o per la paura di essere individuato e punito. Quel che è importa è che Capitan America, il cucciolo di alpaca nero rubato in una fattoria a Prevalle, in Valsabbia (Brescia), è finalmente tornato a casa. Salvo sì, sano un po' meno.
Le condizioni dell'alpaca rubato in una fattoria
"Capitan America, ieri sera tra le 19.30 e le 20.30, è stato rimesso dentro nel nostro giardino", l'annuncio via social de La Fattoria di Marta. "Più morto che vivo, completamente disidratato. Non si reggeva in piedi, in condizioni molto gravi".
"Tempestivamente la nostra super veterinaria Tatjana Falconi è arrivata intervenendo immediatamente nonostante l' orario. Stamattina alle 6.00 si è alzato in autonomia", si legge nel post pubblicato su Facebook. "Non sta ancora molto bene, ma speriamo possa riprendersi".
"Un gesto ignobile, ma grazie all' aiuto di tutti voi, il delinquente si è sentito accerchiato e per fortuna, con un briciolo di coscienza, l' ha riportato a casa". E l'augurio finale, pieno di speranza: "Forza Capitan America!!!!! Sappiamo che sei un supereroe di quelli veri! Starai meglio!!".
E sotto piovono i commenti di incoraggiamento. "Che bella notizia. Non mollare, Capitan America!", "Forza, siamo tutti con te". "Spero riusciate a beccare chi ha potuto fare un gesto così crudele".
"Da solo non può sopravvivere"
Le condizioni di Capitan America, di certo, non sorprendono i titolari della fattoria. Già, infatti, nei giorni scorsi avevano lanciato l'allarme: "Da solo non può sopravvivere". Sottolineando che l'animale va alimentato nella maniera corretta, e che sta assumendo anche vitamine e integratori necessari per la sua salute e la sua crescita.
"Gli alpaca non si allontanano mai soli dal gruppo. E non è un animale da tenere in casa come un cane", l'appello dopo la scomparsa di Capitan America. "Non abbiamo parole. Non abbiamo più lacrime. Non ci sembra vero. Dopo tutti i sacrifici, l'amore e l'impegno che ci mettiamo, vedere e provare questa cosa, ci ha davvero sconvolti. Non è possibile".
