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Deve operarsi per un tumore, ma dopo l’anestesia gli amputano l’avambraccio: nuovi accertamenti sul medico

Un 70enne di Seveso (Monza) ha subito l’amputazione di un avambraccio in seguito a un’ischemia dovuta all’anestesia. La Procura ha chiesto l’archiviazione del caso, ma il gip ha disposto nuovi accertamenti sull’operato del medico.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

A luglio 2024 un 70enne di Seveso (in provincia di Monza e della Brianza) si era fatto ricoverare alla clinica San Carlo di Paderno Dugnano (Milano) per la rimozione di un tumore alla prostata. Dopo l'anestesia, però, aveva iniziato ad avvertite un dolore lancinante al braccio destro e, a causa di un processo ischemico irreversibile, ad agosto gli è stato amputato l'avambraccio. Assistito dall'avvocata Roberta Minotti, il 70enne aveva presentato un esposto in Procura a Monza. Nei giorni scorsi il pm ha chiesto l'archiviazione del fascicolo per lesioni colpose gravissime a carico dell'anestesista, ma su richiesta di Minotti il gip ha disposto un nuovo supplemento sulla perizia che, al momento, scagionerebbe il medico.

L'anestesia prima dell'intervento e l'amputazione dell'avambraccio

Il 70enne si era presentato alla clinica San Carlo di Paderno Dugnano l'8 luglio 2024 per sottoporsi all'operazione di rimozione della neoplasia come già programmato. Durante la fase di preparazione, però, l'anestesista ha eseguito. un accesso venoso all'arto superiore sinistro, uno alla vena giugulare destra e un terzo all'arteria radiale destra. Come aveva spiegato l'avvocata Minotti a Fanpage.it, sarebbe stato questo terzo accesso a causare "una repentina ischemia".

Dopo aver perso i sensi per il dolore al braccio, il 70enne è stato sottoposto a un primo intervento chirurgico che ha portato all'amputazione di tre dita della mano a causa di una necrosi. Trasferito al San Gerardo di Monza, per i medici la situazione era ormai irrimediabile a causa di un processo ischemico irreversibile e il 5 agosto gli è stato amputato l'avambraccio destro.

I nuovi accertamenti

In seguito all'incidente, il 70enne ha presentato un esposto in Procura per lesioni colpose gravissime a carico dell'anestesista. Come riportato da Il Giorno, sull'operato del medico è stata eseguita una perizia medica. È emerso che, "pur riconoscendo una violazione delle buone prassi cliniche" in quanto non aveva sottoposto il paziente a test per valutare la funzionalità della circolazione a livello di arteria radiale, questo esame non avrebbe comunque prodotto risultati certi e perciò non ci sarebbe certezza che l'evento lesivo si sarebbe potuto evitare.

Alla luce di questi risultati, la Procura ha chiesto l'archiviazione del fascicolo. L'avvocata Minotti, però, si è opposta. Secondo la legale, infatti, l'incidente si sarebbe potuto evitare se si fosse utilizzato un ecografo prima dell’inserimento della cannula nell’arteria radiale. Il gip, quindi, ha accolto il ricorso della difesa e ha disposto un supplemento sulla perizia.

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