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Detenuto picchiato in carcere a Monza: quattro agenti della polizia penitenziaria a processo

Sono stati rinviati a giudizio i quattro agenti della polizia penitenziaria accusati di aver picchiato un detenuto nel carcere di Monza ad agosto 2019. I quattro sono accusati di lesioni aggravate, falso, calunnia, violenza privata, abuso d’ufficio e omessa denuncia. Il processo inizierà a novembre.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sono stati rinviati a giudizio quattro agenti della polizia penitenziaria di Monza: i poliziotti sono accusati di atti di violenza nei confronti di un detenuto avvenuti nel carcere di Monza due anni fa. I tre agenti e l'ispettore sono accusati di lesioni aggravate, falso, calunnia, violenza privata, abuso d'ufficio e omessa denuncia. È stata invece chiesta l'archiviazione per il reato di tortura. Il processo, in base a quanto confermato dal Procuratore Capo di Monza Claudio Gittardi, inizierà il prossimo novembre.

Gli episodi risalgono all'agosto del 2019

Gli episodi risalgono all'agosto del 2019. Il detenuto si trovava all'interno del carcere e da diverso tempo chiedeva di poter essere trasferito. A essere venuta a conoscenza della sua storia è stata l'associazione Antigone che aveva ricevuto la denuncia di un famigliare. Sulla base di quanto affermato dall'uomo, dopo una settimana di sciopero della fame, stava per essere riportato in cella da un'infermiera quando un agente lo avrebbe preso a pugni e schiaffi mentre gli altri lo tenevano fermo.

Come si sono difesi gli imputati

Dopo essere stato lasciato dolorante in cella, è stato trasferito in isolamento affermando di essere stato lui aggressivo con gli agenti di polizia. I momenti delle violenze sono stati ripresi da alcune telecamere, ma secondo gli agenti non è stato ripreso il momento precedente quando il detenuto avrebbe sferrato un calcio al volto dell'agente. I presunti responsabili hanno raccontato che le lesioni sono state causate da una caduta dopo il trasferimento in cella e da un atto di autolesionismo del detenuto.

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