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Detenuto muore improvvisamente a 21 anni: la famiglia chiede verità

Un ragazzo di 21 anni è morto poco dopo essere stato trasferito nel carcere di Opera (Milano) per scontare una vecchia pena per il furto di uno smartphone. I genitori vogliono sapere cos’è successo al figlio.
A cura di Ilaria Quattrone
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Oumar Dia
Oumar Dia

Lo scorso 26 ottobre Oumar Dia, nato e cresciuto a Bergamo nel 2002, è morto all'ospedale di Rozzano, nell'hinterland di Milano, dove era stato trasferito da pochi giorni dopo un periodo di detenzione che – come apprende Fanpage.it – ha trascorso nel carcere di Opera, in provincia di Milano.

L'arresto di Oumar Dia

Oumar Dia, 21 anni, è stato arrestato lo scorso 7 giugno mentre rientrava a casa dal lavoro, perché due anni e mezzo prima, quando aveva poco più di 19 anni, si era reso responsabile del furto di uno smartphone. Quando è arrivata la sentenza di condanna a quattro anni di reclusione, benché nel frattempo non risultassero ulteriori reati commessi, è stato rinchiuso nel carcere di Bergamo.

Circa due settimane fa Oumar Dia è stato trasferito presso il carcere di Opera, ma la famiglia – secondo quanto racconta l'organizzazione no-profit ‘No justice no peace' – sarebbe stata informata del trasferimento soltanto dopo alcuni giorni. Cosa sia successo in quel lasso di tempo, al momento, non è dato saperlo. Né è conosciuto il motivo del trasferimento nell'istituto penitenziario milanese.

La morte da detenuto

Sta di fatto che il 26 ottobre Oumar è morto all'ospedale di Rozzano: anche in questo caso non è chiaro il motivo del ricovero.

Sulla base di quanto raccontato dall'associazione no profit No Justice No Peace Italy, l'istituto penitenziario avrebbe detto alla madre che "è impazzito, era malato ed è morto improvvisamente".

A insospettire i genitori del giovane bergamasco è che "la settimana in cui Oumar è venuto a mancare è la stessa in cui sarebbe stato rimandato a casa e messo ai domiciliari". Per questo la famiglia chiede "cos'è successo ad Oumar durante il trasferimento?". E, giustamente, vogliono la verità.

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