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Detenuto di 40 anni trovato morto in carcere a Cremona: “Sarebbe il 55esimo suicidio quest’anno”

Un 40enne è stato trovato senza vita nella cella del carcere di Cremona dove era detenuto. Secondo il sindacato Uilpa di polizia penitenziaria, il decesso sarebbe riconducibile all’inalazione, forse volontaria, del gas della bomboletta da campeggio con cui si preparava i pasti.
A cura di Enrico Spaccini
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(immagine di repertorio)
(immagine di repertorio)

Un 40enne è stato trovato senza vita nella cella del carcere di Cremona dove era detenuto nel pomeriggio di ieri, sabato 23 agosto. A darne notizia è il sindacato della polizia penitenziaria Uilpa attraverso un comunicato stampa. Stando a quanto riportato, l'uomo sarebbe deceduto a causa del gas della bomboletta da campeggio con la quale si preparava i pasti. Non è ancora chiaro se abbia inalato la sostanza in seguito a un incidente o volontariamente. "Tutto lascia pensare a un suicidio", ha dichiarato Gennarino De Fazio, segretario generale di Uilpa polizia penitenziaria, "sarebbe il 55esimo recluso che si toglie la vita dall'inizio dell'anno, cui bisogna aggiungere tre operatori. Non c'è pace nelle carceri fra suicidi, rivolte e aggressioni agli operatori".

Come spiegato da De Fazio, l'uomo trovato senza vita era un 40enne di origine magrebina. Al momento la causa del decesso sarebbe stata identificata nel gas contenuto nella bomboletta da campeggio che deteneva regolarmente per prepararsi i pasti in cella. Tuttavia, non è ancora certa l'eventuale volontarietà del gesto. Il segretario generale di Uilpa polizia penitenziaria, infatti, ha ricordato come "sia ricorrente sniffare il gas per ricavarne effetti allucinogeni", cosa che potrebbe aver causato un incidente rivelatosi poi fatale.

Il sindacato ha comunque spostato l'attenzione sulle condizioni di detenzione all'interno del carcere di Cremona dove, si legge nella nota, "sono ammassati ben 563 ristretti in soli 384 posti disponibili, mentre si contano 187 operatori di polizia penitenziaria assegnati, quando ne servirebbero almeno 335″. Per De Fazio, sono "elementi che accentuano le difficoltà locali che si inseriscono peraltro nella crisi complessiva del sistema carcerario del Paese caratterizzato da pesantissimo sovraffollamento detentivo, voragini negli organici della polizia penitenziaria e disorganizzazione imperante. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni prendano atto dell’emergenza senza precedenti".

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