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Omicidio Carol Maltesi

Davide Fontana aveva comprato seghetto e accetta due ore dopo aver ucciso Carol Maltesi

Spunta lo scontrino del negozio dove nel gennaio 2022 il bancario di Rescaldina ha acquistato gli strumenti per fare a pezzi il cadavere di Carol Maltesi. Davide Fontana è stato condannato in primo grado a 30 anni di carcere dal Tribunale di Busto Arsizio: cadute le aggravanti della premeditazione e della crudeltà.
A cura di Francesca Del Boca
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Davide Fontana
Davide Fontana
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Fa ricorso in Appello (con richiesta di rito abbreviato per poter ottenere uno sconto di pena pari a un terzo della condanna) l'avvocato di Davide Fontana, il bancario di Rescaldina che nel gennaio del 2022 uccise e fece a pezzi la 26enne Carol Maltesi, vicina di casa con cui aveva avuto una relazione: l'uomo è stato recentemente condannato a 30 anni di carcere dalla Corte d'Assise di Busto Arsizio.

Mentre proseguono invece dritti sulla strada percorsa finora i pm, preparandosi a chiedere ancora che venga riconosciuta a Fontana l'aggravante della premeditazione (caduta in primo grado insieme a quelle della crudeltà e dei futili motivi, dopo una sentenza parecchio discussa), e di conseguenza l'ergastolo per omicidio volontario aggravato. Stavolta, forse, con una prova in più sotto mano.

Lo scontrino del negozio dove Fontana ha acquistato seghetto e accetta

Come ulteriore testimonianza, infatti, spunta adesso uno scontrino del Bricoman di Cerro Maggiore, battuto a poche ore dal delitto di Carol Maltesi. È il negozio dove Fontana ha acquistato il seghetto e l'accetta per fare a pezzi il cadavere della 26enne, poi conservato per due mesi in un congelatore casalingo (appositamente comprato su Amazon) e successivamente abbandonato in quindici sacchi a Paline di Borno. Un'arma delle mani della Procura per sostenere la tesi della premeditazione, visto che l'omicidio sarebbe avvenuto tra le 11.30 e le 11.55 e lo scontrino porta scritta la data delle 13.49: il lasso di tempo trascorso tra l'assassinio e l'acquisto, insomma, sarebbe talmente breve da far ipotizzare l'attuazione di un vero e proprio piano preesistente.

Carol Maltesi
Carol Maltesi

Le motivazioni della sentenza: "Carol Maltesi giovane e disinibita, lui si è sentito usato"

Secondo la Procura, infatti il 45enne di Rescaldina avrebbe maturato il suo proposito omicida quando, a inizio gennaio, aveva saputo che la giovane intendeva trasferirsi a Verona per stare più vicina al figlio di sei anni. Un'eventualità che Fontana non avrebbe accettato. "Il delitto fu conseguenza di condotta voluta dall’imputato sorretta da dolo diretto se non da dolo intenzionale, ma non di premeditazione", la sentenza della Corte.

E ancora. "Fontana si è reso conto che la giovane e disinibita Carol Maltesi si era in qualche misura servita di lui per meglio perseguire i propri interessi personali e professionali, e ciò ha scatenato l’azione omicida". In poche parole, insomma, "a spingere l’imputato non fu la gelosia ma la consapevolezza di aver perso la donna amata, accompagnata dal senso di crescente frustrazione per essere stato da lei usato e messo da parte".

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