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Dall’infanzia al Martinitt alle donazioni per il Covid: il legame di Leonardo del Vecchio con Milano

Il fondatore e presidente di Luxottica Leonardo Del Vecchio, scomparso questa mattina al San Raffaele di Milano, ha trascorso la sua infanzia al Martinitt, l’istituto per bambini orfani.
A cura di Filippo M. Capra
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È di poche ore fa la notizia della scomparsa di Leonardo Del Vecchio. L'imprenditore, fondatore di Luxottica, si è spento all'età di 87 anni al San Raffaele di Milano, dove era ricoverato. La storia di Del Vecchio si lega fortemente a quella di Milano. Nato nel capoluogo lombardo nel 1935, ha trascorso la sua infanzia nello storico orfanotrofio Martinitt. Cresciuto senza un padre, ha sempre portato con sé il peso di non avere la figura genitoriale nella propria vita.

Leonardo Del Vecchio e l'infanzia al Martinitt

L'ingresso al Martinitt è avvenuto quasi subito. Nell'orfanotrofio, che ha visto il passaggio anche di altri grandi dell'imprenditoria come Edoardo Bianchi (fondatore dell'omonima fabbrica di biciclette) e Angelo Rizzoli, vi è rimasto fino all'adolescenza. Dell'assenza del padre, Del Vecchio ha detto che "crescere senza famiglia è qualcosa che non si può spiegare se non lo si è vissuto". È un'esperienza che "ti segna". Lasciato il Martinitt, il giovane Del Vecchio a 14 ha cominciato a lavorare come garzone della Johnson, fabbrica in cui venivano incise coppe e medaglie. La sera, staccato il turno, studiava a Brera. Dopo qualche tempo diventa capo terzista in un paese dell'hinterland milanese prima di trasferirsi ad Agordo, nel Bellunese, per fondare Luxottica, l'azienda ora leader mondiale nella produzione di montature per occhiali.

Leonardo Del Vecchio nel 1995
Leonardo Del Vecchio nel 1995

Del Vecchio ha donato 10 milioni di euro per l'ospedale in FieraMilano

L'imprenditore milanese di origini pugliesi è rimasto fortemente legato a Milano per tutti i suoi anni di vita. Durante la prima ondata del contagio da Covid-19 nella primavera del 2020, ad esempio, ha donato dieci milioni di euro per favorire la realizzazione dell'ospedale in Fiera che qualche mese più tardi ha aiutato il sistema sanitario lombardo a rimanere a galla durante la seconda ondata del contagio. Cavaliere del Lavoro dal 1986, era maggiore azionista di Mediobanca e Generali. Aveva un patrimonio netto stimato in 30 miliardi di euro.

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