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Coronavirus, da oggi domenica 29 novembre la Lombardia è zona arancione: ecco cosa cambia

Con la firma del ministro della Salute Roberto Speranza, a partire da oggi, domenica 29 novembre, la Lombardia è zona arancione. Dagli spostamenti alla riapertura dei negozi, dai bar e i ristoranti sino alla didattica in presenza: ecco cosa cambia per i cittadini lombardi con l’istituzione della zona arancione.
A cura di Filippo M. Capra
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A partire da oggi, domenica 29 novembre, la Lombardia è zona arancione. La decisione, anticipata dal presidente Attilio Fontana nella giornata di venerdì 27, è stata resa ufficiale ieri, sabato 28, con la firma del ministro della Salute Roberto Speranza sulla nuova ordinanza.

Fontana: Lombardia arancione ma ancora tanta strada da fare

A darne l'annuncio era stato sempre il governatore lombardo che su Facebook aveva dichiarato: "Lombardia arancione, l’ordinanza è firmata. C'è ancora tanta strada da fare, manteniamo comportamenti prudenti – distanza e mascherine – per rafforzare il miglioramento dei dati e liberare gli ospedali" .Il presidente leghista aveva poi aggiunto che "da lunedì i ragazzi delle medie frequenteranno la scuola in presenza", mentre "i negozi potranno riaprire" già da oggi.

Cosa cambia con la zona arancione: gli spostamenti

Oltre alla riapertura di tutti i negozi e la ripresa della didattica in presenza per gli alunni della scuola media, a partire da oggi sarà nuovamente consentito tornare a spostarsi all'interno del proprio comune senza necessità di presentare l'autocertificazione, giustificando, dunque, lo spostamento. Ciò varrà dalle 5 alle 22 di sera, perché nelle sette ore notturne resterà in vigore il coprifuoco nazionale. Non sarà invece consentito lasciare il proprio comune se non per comprovate necessità di lavoro o salute.

Cosa resta invariato con la zona arancione: bar e ristoranti chiusi

Resteranno, invece, chiuse tutte le attività di ristorazione e gli impianti sportivi, oltre alle sale giochi, le palestre e le piscine, e le attività culturali. I bar e i ristoranti potranno continuare a servire bevande e pietanze ad asporto o con consegna a domicilio. I primi dovranno chiudere entro o non oltre le ore 18, mentre i secondi potranno continuare con il servizio di ritiro sul posto del prodotto fino alle 22 mentre non ci sono limitazioni di orario per la consegna a domicilio.

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