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Crisi idrica in Lombardia, Legambiente: “Un processo ormai irreversibile, il clima è cambiato per sempre”

Intervista a Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia. Cosa significa emergenza idrica, cosa succederà e come possiamo risolverla?
Intervista a Damiano Di Simine
Responsabile scientifico Legambiente Lombardia
A cura di Francesca Del Boca
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Non sono bastate le deboli piogge che nei giorni scorsi sono cadute sulle terre di Lombardia. E l'emergenza si fa ancora più seria. Interviene pure la Regione con alcuni provvedimenti d'urgenza, dopo la riunione convocata ieri, e soprattutto un annuncio definitivo: è ufficialmente crisi idrica regionale. "Un processo irreversibile, purtroppo. Non possiamo tornare indietro ormai, ma solo imparare a governare la situazione". A parlare è Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia.

Cosa sta succedendo in Lombardia?

Non è che manchi l'acqua, in questo momento. Il discorso si pone in prospettiva: non abbiamo acqua di scorta. Questo, a maggio, dovrebbe essere il periodo dell'anno più ricco d'acqua, visto il disgelo. E invece nelle valli alpine sono quasi terminate le riserve, mentre i laghi sono colmi al 50 per cento. Nel bacino dell'Adda, tanto per fare un esempio concreto, non c'è mai stata così carenza d'acqua. Mai.

Quali sono le ripercussioni pratiche di questa situazione?

Il vero rischio è per l'agricoltura. Alcune importanti tipologie di colture, come quelle di mais, rischiano di arrivare a luglio senza acqua per completare l'irrigazione. E poi sono a rischio anche i paesi serviti da piccoli acquedotti, penso ad esempio a quelli della zona pre alpina.

Le piogge di questi giorni non hanno aiutato, almeno un po'?

Per niente. Pensiamo che di solito, in questa fase dell'anno, scendono dal cielo 500 millimetri circa di acqua piovana. Nei giorni scorsi siamo arrivati a circa 130 millimetri. E già abbiamo iniziato il 2022 in deficit. Così siamo molto, molto sotto i numeri accettabili.

Qual è la causa?

Periodi di siccità si susseguono nei cicli storici, non è un evento puramente contemporaneo. Quello che è certo, però, è che la frequenza di questi fenomeni estremi è aumentata: è questo aspetto che è sicuramente da associare al grande problema del cambiamento climatico. Una tendenza che ormai non si può più invertire. Il clima è cambiato per sempre, e ora è il momento di pensare a soluzioni inedite.

Quali?

Dal momento che non possiamo certo far piovere di più, occorre pensare a nuove tecniche di irrigazione, a sistemi di canalizzazione diversi e forme inedite di risparmio idrico. La disponibilità di acqua non è garantita per sempre, dobbiamo rivedere i modelli che abbiamo sempre utilizzato. Siamo abituati a pensare alla Lombardia come a una terra fertile, irrigata, piena d'acqua e per questo ricca. Non è più così. L'orientamento deve essere sempre rivolto al risparmio energetico, ormai.

Possiamo fare qualcosa anche noi cittadini, nel nostro piccolo, per fronteggiare questa crisi?

Anche in questo caso: risparmio idrico, risparmio idrico, risparmio idrico. Sempre e comunque.

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