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Covid, la provincia di Brescia resterà altri 8 giorni in zona arancione rafforzata

La provincia di Brescia resterà in fascia arancione rafforzata per altri otto giorni. Lo ha deciso questa sera la commissione regionale preposta. Restano quindi chiuse tutte le scuole, inclusa quella dell’infanzia mentre i nidi potranno riaprire. Possibile nuovi chiusure in comuni delle province di Como, Cremona e Mantova.
A cura di Simone Gorla
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La provincia di Brescia resterà in fascia arancione rafforzata per altri otto giorni. Restano quindi chiuse tutte le scuole, inclusa quella dell'infanzia mentre i nidi potranno riaprire. La commissione regionale preposta sta inoltre valutando la situazione in una serie di altri Comuni delle Province di Como, Cremona e Mantova.

Le regole in zona arancione rafforzata

Si rinnova quindi l'ordinanza del governatore Attilio Fontana che aveva imposto le regole della zona arancione: restano vietati gli spostamenti al di fuori della propria Regione e del proprio Comune di residenza. Ci si potrà spostare solo per comprovati motivi di salute, lavoro e necessità. Rimane ancora in vigore il coprifuoco nazionale previsto dalle ore 22 alle ore 5 del mattino successivo. Vige inoltre l'obbligo di usare la mascherina chirurgica sui mezzi di trasporto. La novità più importante riguarderà le seconde case: in zona arancione rafforzata infatti non ci si potrà recare.

Bar e ristoranti restano chiusi: sarà consentito solo l'attività di asporto o consegna a domicilio. Per i bar, l'asporto sarà previsto solo fino alle 18 mentre per i ristoranti fino alle 22. Il domicilio sarà invece possibile fino a mezzanotte. Chiudono anche i musei e gli istituti culturali che avevano riaperto nelle scorse settimane. E chiudono anche tutte le altre attività per le quali vige l'obbligo dello smart working lì dove è possibile.

Restano chiuse le scuole e le università

In zona arancione rafforzata inoltre chiudono tutte le scuole di ogni ordine e grado: asili nidi, scuola dell'infanzia, scuole medie e scuole superiori resteranno chiuse fino a data da destinarsi. Per loro sarà prevista quindi la didattica a distanza. Sorte condivisa anche dalle università: saranno infatti sospese le lezioni in presenza.

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