Corteo ProPal a Milano, manifestanti denunciano di essere stati manganellati: depositata interrogazione parlamentare

"Eravamo lì per invocare la pace e ci siamo sentiti attaccati, ho preso due manganellate al collo e alla gamba, sono caduta e ho perso una scarpa, rischiando di essere schiacciata dalla calca", aveva raccontato Savina Perchinelli a Fanpage.it all'indomani del corteo proPal tenutosi a Milano nella serata di martedì 16 settembre.
"Eravamo tranquilli – le ha fatto eco Belal Hassan, anche lui presente alla manifestazione -, volevamo solo portare per le vie della città il nostro urlo di pace". Da queste testimonianze è scaturita l'interrogazione parlamentare, a firma della deputata M5S Stefania Ascari, indirizzata al ministro degli Interni Matteo Piantedosi.
Che cosa è successo durante il corteo

Secondo quanto riferito dai manifestanti a Fanpage.it, la manifestazione in solidarietà al popolo palestinese, promossa da Global Sumud Flottilla e da altre organizzazioni, era iniziata come presidio fisso in piazza della Scala. Dopo l'ok a procedere in corteo, le tensioni si sarebbero verificate in corso Buenos Aires, poiché i circa tremila manifestanti chiedevano di proseguire verso piazzale Loreto, simbolo della memoria antifascista. La richiesta veniva però inizialmente negata dalle forze dell'ordine.
"A questo punto – racconta chi ha preso parte all'iniziativa – sono partite le cariche degli agenti, con manganellate e spintoni, che hanno colpito diversi cittadini in prima linea al corteo". La manifestazione è poi proseguita senza ulteriori scontri fino a piazzale Loreto, dove si è conclusa dopo le 21.
L'interrogazione parlamentare
Partendo da quanto testimoniato dai manifestanti a Fanpage.it, la deputata Ascari chiede di sapere:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopra esposti e come intenda chiarire la dinamica degli scontri verificatisi il 16 settembre a Milano;
quali siano stati i criteri operativi impartiti alle forze dell’ordine per la gestione dell’ordine pubblico in occasione del corteo;
se siano in corso verifiche interne per accertare eventuali eccessi nell’uso della forza e per individuare le responsabilità di episodi che hanno messo a rischio l’incolumità dei manifestanti;
quali misure intenda adottare per garantire che in futuro lo svolgimento di manifestazioni pacifiche non sia limitato da interventi repressivi sproporzionati, nel pieno rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti.