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Corteo pro Palestina a Milano, centinaia di partecipanti in strada: “È un atto politico imprescindibile”

Alle 9.30 di oggi, venerdì 20 giugno 2025, è iniziato a Milano uno sciopero per la Palestina e per chiedere lo stop degli accordi con Israele. Il corteo è partito da piazza Santo Stefano e arriverà in piazza San Babila.
A cura di Ilaria Quattrone
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Corteo Pro Palestina fuori dall’università Statale (Fonte: Chiara Daffini)
Corteo Pro Palestina fuori dall’università Statale (Fonte: Chiara Daffini)

Alle 9.30 di oggi, venerdì 20 giugno 2025, è iniziato a Milano uno sciopero per la Palestina e per chiedere lo stop degli accordi con Israele. Il corteo è partito da piazza Santo Stefano e arriverà in piazza San Babila. Come era stato annunciato dal gruppo I Giovani Palestinesi di Milano, sui propri canali social: "Uno sciopero per la Palestina, oggi, è un atto politico imprescindibile. Di fronte a un genocidio trasmesso in diretta e compiuto con la complicità dell’Occidente, assumere una posizione netta è una necessità morale prima ancora che politica".

Corteo Pro Palestina in piazza Santo Stefano (Fonte: Chiara Daffini)
Corteo Pro Palestina in piazza Santo Stefano (Fonte: Chiara Daffini)

"Il 20 giugno, rispondiamo all’appello dei sindacati di base e rilanciamo con forza lo sciopero generale contro la guerra, il genocidio, il silenzio complice delle istituzioni", avevano poi aggiunto. Il gruppo si è poi rivolto al Comune di Milano: "Da oltre 18 mesi l’entità sionista conduce una campagna di sterminio sistematico contro la popolazione di Gaza. Un genocidio lento, meticolosamente orchestrato, che ha raggiunto un nuovo apice con l’invasione totale avviata il 16 maggio sotto il nome di "Operazione Carri di Gedeone". Gaza è stata trasformata in un campo di sterminio a cielo aperto: niente cibo, niente acqua, niente medicine. Solo bombe, fame e cancellazione".

Corteo Pro Palestina in piazza Duomo (Fonte: Chiara Daffini)
Corteo Pro Palestina in piazza Duomo (Fonte: Chiara Daffini)

Alla mobilitazione è presente un gruppo di dipendenti della Scala di Milano che ha sfilato in corteo anche come gesto di solidarietà per la collega licenziata perché aveva gridato Palestina libera durante uno spettacolo, al quale ha assistito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

"Siamo qua per lo sciopero contro il genocidio a Gaza, contro la guerra, contro l'aggressione di Israele a Gerusalemme, soprattutto per dire stop appunto a questa follia che sta proseguendo da anni nei confronti del popolo palestinese", ha detto Roberto D'Ambrosio, del Cub Informazione Spettacolo ed elettricista della Scala.

"C'è un movimento all'interno del teatro che ha fatto sì che oggi ci sia anche ampia adesione proprio per difendere la libertà di espressione", ha precisato.

E sulla Scala ha spiegato che adesso "c'è anche una trattativa in ballo sugli organici perché siamo sempre sotto organico e la questione è che c'è tanta precarietà, c'è bisogno di ingrandire gli organici, stabilizzare le persone". 

"Siamo preoccupati perché se livello nazionale, i soldi per la cultura, per la sanità e welfare vanno a finire nelle armi, è il caso che tutti quanti ci mobilitiamo come stiamo facendo oggi e quindi dobbiamo, appunto, scioperare per invertire questa tendenza".

I partecipanti sono poi giunti nei pressi dell'Università Statale per protestare contro i tagli all'istruzione, il riarmo e gli accordi conclusi con le università israeliane. Il corteo è poi arrivato in piazza Duomo dove si contano quasi duemila partecipanti.

"Lo sciopero generale di oggi, che è stato programmato con manifestazioni in tutta Italia, ha come punto principale il genocidio in corso a Gaza. Genocidio che continua nell'impunità totale, ammazzando ogni giorno centinaia di persone, e che si sta allargando in modo estremamente pericoloso. Israele è partito all'attacco dell'Iran, che sta rispondendo con le sue armi pesanti. La guerra si sta allargando", ha detto Walter Montagnoli, segretario nazionale Cub.

Corteo Pro Palestina in piazza La Scala (Fonte: Chiara Daffini)
Corteo Pro Palestina in piazza La Scala (Fonte: Chiara Daffini)

"Se noi sommiamo il conflitto nel Medio Oriente con il conflitto in Europa per l'Ucraina e gli altri conflitti che sono in gestazione o che sono già in corso, è chiaro che ci avviciniamo a una nuova guerra mondiale. Come aveva detto con grande capacità profetiche Papa Francesco, si sta facendo la guerra mondiale a pezzi. Ecco, questi pezzi stanno esplodendo", ha proseguito.

"L'altro punto importante, per il quale stiamo scioperando è la questione salariale. Oggi siamo di fronte a una scandalosa diminuzione dei salari. Soprattutto in una città come Milano. A Milano la povertà assoluta, come certificato dall'ISTAT, ha raggiunto milioni di persone". 

"Noi siamo qua per dire a tutta la gente basta con questo silenzio", ha detto invece Khader Tamimi presidente della comunità palestinese Milano. I sindacati hanno chiesto un colloquio al sindaco Giuseppe Sala.

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