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Corteo per Sergio Ramelli a Milano, chiesta la condanna a 4 mesi per chi ha fatto il saluto romano

È stata chiesta la conferma in secondo grado delle condanne a 4 mesi a carico di 13 esponenti dell’estrema destra per aver fatto saluti romani il 29 aprile del 2018 al corteo in memoria di Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù ucciso da un commando di Avanguardia Operaia nel 1975.
A cura di Giulia Ghirardi
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Foto da LaPresse
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Oggi, mercoledì 14 maggio, la sostituta pg di Milano, Olimpia Bossi, ha chiesto la conferma in secondo grado delle condanne, del luglio del 2023, a 4 mesi a carico di 13 esponenti dell'estrema destra per manifestazione fascista, reato previsto dalla legge Scelba, per aver fatto saluti romani il 29 aprile del 2018 al corteo, che si tiene ogni anno, in memoria di Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù ucciso da un commando di Avanguardia Operaia nel 1975.

Il processo, davanti alla quarta penale della Corte d'Appello, è stato aggiornato all'11 luglio, quando interverranno i difensori, tra cui gli avvocati Antonio Radaelli, Luca Procaccini e Mario Giancaspro. Con la sentenza di condanna dei 13 imputati il Tribunale aveva considerato assorbito l'altro reato contestato dai pm, ossia l'incitamento "alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali", previsto dalla legge Mancino, a quello di manifestazione fascista.

Oggi la pg di Milano ha chiesto la conferma delle condanne soltanto per il secondo reato, sulla base dell'ormai nota sentenza della Cassazione a Sezioni Unite sui saluti romani. Per la Procura e la Procura generale milanese, nonostante una recente sentenza a Milano con assoluzioni per il corteo per Ramelli del 2019, la linea è chiara: quelle centinaia di persone che fanno il saluto romano ogni anno, con quelle modalità, rappresentano "un pericolo di ricostituzione del partito fascista".

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