Corso Como, chi sono gli aggressori del 22enne: “Hanno agito con indifferenza disumana, quasi per divertirsi”

Sono cinque, tre minori classe 2008, e due maggiorenni, classe 2007, Alessandro Chiani e Ahmed Atia, entrambi residenti a Monza, i ragazzi che la notte del 12 ottobre nei pressi di Corso Como a Milano hanno accoltellato, rapinato e massacrato di botte un 22enne lasciandolo in fin di vita e invalido.
Chi sono i tre minori
Secondo quanto emerge dalle carte della Procura dei Minori di Milano, i tre si caratterizzano per "una spiccata disinvoltura a ricorrere alla violenza fisica in modo del tutto immotivato, istintivo e quasi come una forma di divertimento". Altri elementi utili a comprendere l'indole di questi giovani è la scelta – appena dopo aver commesso la violenza e abbandonato il 22enne sanguinante e in fin di vita in strada – di continuare a frequentare locali notturni e trascorrere tempo con altri amici all'insegna dello svago, come se niente fosse.
I tre minori vengono inoltre descritti come privi di ogni minima forma di empatia, in quanto sono rimasti assolutamente indifferenti di fronte alle sofferenze del 22enne. Non hanno neanche realizzato la gravità di quanto commesso né hanno pensato alle conseguenze del loro gesto né immediatamente dopo i fatti né tantomeno nei giorni successivi, dopo essere venuti a conoscenza del procedimento penale a loro carico.
Nella sala d'attesa della Questura, dove sono stati condotti i ragazzi, sono state intercettate alcune loro conversazioni sul fatto da cui emerge ancora una volta una totale "indifferenza disumana" verso le condizioni di salute della vittima, tanto da augurargli la morte: "quel cog***e è ancora in coma", "io gli stacco i cavi almeno non parla".
I tre minori, scrive la Procura, non hanno dimostrato alcun tipo di rispetto per la vita umana, per questo e altri motivi non sono stati destinati a una comunità educativa ma per loro è stato disposto il carcere.
Chi sono i due maggiorenni
I due ragazzi appena maggiorenni, classe 2007, Alessandro Chiani e Ahmed Atia, risultano entrambi formalmente incensurati, ma erano già segnalati alle Forze dell'Ordine, rispettivamente per furto, e possesso di oggetti atti ad offendere.
Anche Chiani e Atia, analogamente al resto del gruppo, sono apparsi del tutto indifferenti a quanto accaduto. In una loro conversazione, intercettata sempre dalla Polizia, nelle aule della Questura, emerge che i ragazzi cancellano dai propri telefoni alcune chat compromettenti e meditano di organizzare una fuga all'estero.
Il gruppo è stato inchiodato grazie a un video girato dalle telecamere di sorveglianza posizionate sotto i portici di via Rosales, dove si è consumata la violenza, nei pressi di corso Como, e la testimonianza di due ragazze appena uscite da un locale. Utile, in un secondo momento anche il match con le foto di precedenti segnalazioni e profili social.